Cronaca
Roasio, i coscritti del 1952 ricordano Adriano Picco
«Ci hai lasciati in punta di piedi, in silenzio, con umiltà, dote che ti ha sempre contraddistinto»
Ha destato cordoglio la morte di Adriano Picco, l’avvocato e dirigente Asl morto ad appena 65 anni. Era un volto noto e apprezzato a Roasio, come ricorda l’ex sindaco Ubaldo Gianotti, che ha scritto una lettera a nome dei coscritti del 1952
«Caro coscritto Adriano, ci hai lasciati in punta di piedi, in silenzio, con umiltà, dote che ti ha sempre contraddistinto. Non posso dimenticare e sottovalutare la tua capacità nell’affrontare i problemi che incrociavamo in ogni iniziativa intrapresa insieme per migliorare i servizi sanitari ai cittadini. Mi sono affezionato a te per questo tuo grande cuore che avevi nell’aiutare chi aveva bisogno. Al tuo paese, Roasio, hai lasciato un patrimonio di solidarietà, di interessamento in ambito sanitario che non verrà mai dimenticato. Tu sei stato tra i primi che ha creduto nel centro medico e grazie alla tua capacità di intermediare, collaborando con l’amministrazione comunale, Alessandro Bjziak , Sergio Cavallaro e i medici locali di base, è nata a Roasio nel 2008 la Prima medicina di gruppo dell’Alto Piemonte. Eri molto orgoglioso di questo progetto realizzato nel tuo paese natio. Ultimamente avevamo discusso sui nuovi programmi di assistenza medica di Primo soccorso coinvolgendo i medici di base a turno H24 sul territorio di tua competenza Asl, tu ci credevi in questo nuovo progetto sanitario. Quante conferenze mediche sulla prevenzione oncologica abbiamo organizzato insieme, tu come direttore amministrativo dell’azienda Asl Vercelli hai fatto da moderatore con una competenza di altissimo livello. Dovevi presenziare anche l’ultima conferenza di ottobre a Gattinara con l’Avis, la Lilt e l’Igea ed eri rammaricato di non poterci essere perché stavi già lottando con quel male che, proprio tu, hai combattuto con tutti mezzi nell’ambito della prevenzione. Siamo nati nel ’52, un anno gioioso di rinascita per Roasio, più di 40 erano i nostri coscritti, siamo cresciuti uniti, compatti, solidali, un gruppo fantastico pieno di risorse e iniziative sociali; oggi tanti sono qui a darti l’ultimo saluto, ma sarai sempre nei nostri cuori come quelli che ci hanno lasciati prima di te. Certo che oggi lasci un vuoto incolmabile per tua moglie Rosanna, per la tua adorabile Barbara per la mamma Ada, ma anche per me. Grazie di cuore per tutto quello che hai fatto di buono nella tua vita onesta, di elevata moralità».
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