Cultura e turismo
Maggiora ha ricordato Abigaille Zanetta, pioniera per i diritti delle donne
Presentato in biblioteca lo studio dello storico di Borgomanero Angelo Vecchi
Un nuovo libro su Abigaille Zanetta, maggiorese attivista per i diritti delle donne e protagonista del socialismo italiano. E’ stato Alfredo Perazza dell’Anpi di Maggiora a introdurre la serata in biblioteca dedicata all nuovo studio dello storico di Borgomanero Angelo Vecchi. Riccardo Fasola, presidente del consiglio di biblioteca, ha illustrato la sede ricavata nei locali dove un tempo c’era la carbonaia dell’asilo, in cui dal 1893 al 1898 fu direttrice e insegnante proprio Abigaille Zanetta.
«Tra il numeroso pubblico – dice la presidente della biblioteca civica “Farinone Centa” di Varallo, Piera Mazzone – era presente Italo Cerri in rappresentanza dell’amministrazione comunale e una delegazione di Suno, dove la famiglia Zanetta si era trasferita al seguito del padre Bartolomeo, che era stato garibaldino ed era notaio ed agrimensore, con interessi per l’archeologia, animato da un progressismo filantropico di carattere risorgimentale, che lo rendeva molto vicino ai problemi concreti della gente». Il Comune di Suno ha recentemente dedicato una piazza ad Abigaille Zanetta. Lo storico Alessandro Orsi ha ricordato come anche a Borgosesia esista una via intitolata ad Abigaille Zanetta, istituita negli anni Settanta su proposta di Marisa Gardoni e Nadia Moscatelli, allora impegnate come amministratrici comunali.
Di Abigaille Zanetta a Maggiora si era parlato in più occasioni: lo stesso Angelo Vecchi nel 2010 aveva tenuto una serata su: “Abigaille Zanetta, una maggiorese nella storia d’Italia”. «Il 16 giugno 2016 – prosegue Mazzone – era stato presentato il volume: “Una figura di militante internazionalista. Abigaille Zanetta a Milano tra guerra e fascismo”, una brillante e documentata biografia scritta da Angela Stevani Colantoni, nata nel 1922, che conserva ricordi personali delle due sorelle Zanetta, e dallo storico Carlo Antonio Barberini. Enzo Barbano nella sua “Storia della Valsesia”, dedicò un’ampia nota alla figura di Abigaille, spiegandone l’origine varallese per parte della madre Filomena, figlia dell’avvocato procuratore Francesco Neri, di famiglia religiosissima, che influenzò con la sua fredda ortodossia l’educazione della nipote».
Come introduzione all’intervento di Vecchi, Antonella Braga ha presentato la Collana Unicopli, 900 donna, sottolineandone le caratteristiche di serietà scientifica unite al taglio divulgativo. Il caso di Abigaille, cui è stato dedicato il quinto volume, è emblematico: prima maestra, poi sindacalista, poi militante politica, scelse sempre posizioni scomode e rimase fedele ai suoi valori. «Per lei, che proveniva da una cultura di cattolicesimo sociale, fu davvero molto difficile emanciparsi da quel mondo».
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