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Cultura e turismo

Si va a ‘scuola di cucina’ il 7 agosto con lo chef De Fabiani

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“Oggi cucino io” recita la frase sui grembiuli che indosseranno i corsisti

Lunedì 7 agosto, all’Hostaria di Bricai di Rassa a cucinare, saranno… i commensali! Un’opportunità unica per i pochi fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi i posti, davvero limitati, del ‘Corso di Cucina’ annuale dello chef Giorgio De Fabiani, che è ormai sold-out. “Lo ripeteremo a settembre” assicura lo chef, finalista proprio poche settimane fa tra i ‘The Best Chef Awards, e ormai da diversi anni presente sulle Guide gastronomiche dell’Espresso e di Repubblica.

 

L’appuntamento è, dunque, per lunedì prossimo “Oggi cucino io” recita la frase sui grembiuli che indosseranno i corsisti. Un’esperienza che già lo scorso anno ha avuto riscontri lusinghieri: “Ormai il mondo del cibo è divenuto passione condivisa” commenta lo chef De Fabiani. Anche per lui, infatti, la ‘vocazione’ all’arte dei fornelli arriva in età matura, contestualmente a un ‘cambio-vita’ che l’ha portato otto anni fa a Rassa dalla metropoli milanese. Classe 1975, De Fabiani ha valorizzato, rilevandolo, l’antico Hotel Alpi, realizzando qui il suo sogno di aprire un proprio ristorante, l’Hostaria di Bricai, appunto, insieme alla moglie Chiara.

 

“Mi piace trasmettere quanto ho appreso, insegnare ciò che io stesso ho imparato con tanta passione. Non si tratta, ovviamente, di un corso di cucina professionale, tutto si riduce in una giornata, non siamo una scuola e non ho io stesso la pretesa di ‘fare scuola’: passeremo una giornata a imparare come si cucina un menu dall’antipasto fino al dolce, valorizzando quello che io chiamo ‘elemento-territorio’ in chiave creativa”.

Una giornata di full-immersion, dunque, per comprendere i segreti di ingredienti e preparazioni creative: si parte dagli stuzzichini della casa (autentico asso nella manica per l’Hostaria di Bricai) per proseguire con la trota salmonata maSi va a ‘scuola di cucina’ il 7 agosto con lo chef De Fabianirinata al larice e la trota marmorata appena scottata; come primo piatto, gli gnocchi di patate vitelotte, fonduta di toma di Piode e finferli trifolati.

Secondo piatto senza integralismi, un viaggio dalla Valsesia, al Veneto, alla Campania: si tratta della crema di polenta bianca mantecata con pomodorini del Piennolo, baccalà fritto, olio di capperi e limone, polvere di oliva. Un classico in chiusura: il tiramisù 

Si comincia alle 14.30 con la presentazione dei piatti, poi quattro ore filate di scuola di cucina, intervallate da cenni teorici su storia della cucina e segreti sugli ingredienti. Non solo: alle ore 20 i ‘cuochi novelli’ dovranno essere in postazione per una cena aperta al pubblico, che peraltro sarà commentata ‘in diretta’ da un critico gastronomico.

 

“Speriamo di poter rispondere nel miglior modo alla curiosità del pubblico, che ha aderito con entusiasmo. Contiamo di riproporre l’iniziativa mercoledì 6 settembre, in modo da poter accontentare anche quanti, purtroppo, non sono arrivati in tempo con le prenotazioni perché, ovviamente, abbiamo dovuto limitare le presenze per poter essere operativi al meglio”.

 

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