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Addio a Carmelo Iacopino, per la Valsessera era l’uomo delle dighe

Per molti anni è stato il direttore del Consorzio di bonifica della Baraggia, bersaglio numero uno degli ambientalisti.

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Addio a Carmelo Iacopino, per la Valsessera era l’uomo delle dighe. Per molti anni è stato il direttore del Consorzio di bonifica della Baraggia, bersaglio numero uno degli ambientalisti.

Addio a Carmelo Iacopino, per la Valsessera era l’uomo delle dighe

Da qualche anno aveva lasciato ormai il comando del Consorzio di bonifica della Baraggia. Ma il nome di Carmelo Iacopino rimarrà sempre legato alla storia dell’ente irriguo, per il quale è stato il vero “patron” almeno per una trentina di anni. Ora si è spento all’età di 85 anni, come riportano i colleghi di Prima Vercelli.

Originario della provincia di Reggio Calabria, era nato a Condofuri. Era geometra, e decise di emigrare al Nord. Si fece strada nel Consorzio irriguo, fino a diventarne direttore. Negli anni sotto la sua guida, il “Baraggia”ebbe uno sviluppo notevolissimo in quando a infrastrutture. In particolare, per  la parte di Biellese più montana e per la Valsessera Iacopino era l’uomo delle dighe, quello che realizzò i grandi invasi irrigui di Mongrando, Sostegno, Masserano. Fu l’uomo che intercettò finanziamenti pubblici di miliardi di lire e li trasformò in invasi, canali, captazioni e condotte.

La battaglia in Valsessera

Quando venne presentato il progetto per l’ampliamento della diga sul Sessera, Carmelo Iacopino divenne ufficialmente il nemico numero uno di tutto il mondo ambientalista. Ma già negli anni Ottanta fu protagonista di un lungo braccio di ferro con la valle di Postua per le captazioni dell’acqua dello Strona, portate ad alimentare la diga sulla Ravasanella.

Le captazioni furono fatte, sulla diga il fronte è aperto ancora oggi.

Oggi il funerale

Carmelo Iacopino lascia la moglie Ausilia, i figli Stefania con Giovanni, Alessandro con Federica, i nipoti Matteo e Ginevra, il fratello Bruno con famiglia. Il funerale si celebra nella mattinata di oggi, sabato 20 luglio, alle 11.30nel duomo di Vercelli.

«Instancabile forza motrice dell’attività del Consorzio; la sua tenacia e forza di volontà hanno reso grande questa importante realtà»: questo il ricordo che scrive il “suo” Consorzio sulla pagina social.

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