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Nuova diga sul Sessera, torna ad alzarsi il tono dello scontro

Il consorzio della Baraggia chiede lo sblocco dei fondi, i “custodi” chiamano in causa Salvini.

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Nuova diga sul Sessera, torna ad alzarsi il tono dello scontro. Il consorzio della Baraggia chiede lo sblocco dei fondi, i “custodi” chiamano in causa Salvini.

Nuova diga sul Sessera, torna ad alzarsi il tono dello scontro

Pressing del consorzio della Baraggia sul Governo per sbloccare i fondi per la diga sul Sessera. Nel frattempo i comitati ambientalisti si oppongono al tentativo di far inserire il progetto del nuovo invaso nell’intervento proposto dalla Sii Spa per la “Realizzazione della nuova rete acquedottistica a servizio dei Comuni della Baraggia Biellese e Vercellese”. Torna così ad alzarsi il tono dello scontro sul nuovo invaso.

L’occasione è stata data, l’altra settimana dalla visita del vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, alla diga della Ravasanella, uno dei fiori all’occhiello del consorzio Bonifica Baraggia. Con lui c’erano il presidente Leonardo Gili e al direttore Alessandro Iacopino.

Prima della visita all’impianto si è tenuto un incontro più formativo sul funzionamento delle dighe tenuto dallo stesso Iacopino.

“Intervenga Salvini”

Intanto l’associazione Custodiamo la Valsessera, il circolo biellese Tavo Burat e il Comitato tutela fiumi hanno scritto all’onorevole Matteo Salvini, in veste di presidente della “Cabina di regia per la crisi idrica”. In questa nota le associazioni svolgono una una serie di osservazioni critiche sulla proposta del commissario straordinario di includere, tra le opere prioritarie del Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico), la proposta del gestore Sii Spa. Quella per la “Realizzazione della nuova rete acquedottistica per il servizio a gravità dei comuni della Baraggia biellese e vercellese mediante potabilizzazione dell’acqua degli invasi sui torrenti Ostola, Ravasanella ed Ingagna”.

«Tale opera, del costo di 90 milioni di euro, è considerata erroneamente parte del progetto di “Rifacimento invaso sul torrente Sessera” – spiega Albino Foglia Parrucin, presidente di Custodiamo la Valsessera -. Le opere acquedottistiche del Sii Spa non sono mai state inserite dalla Regione Piemonte e dell’AdB Po tra le opere prioritarie da realizzare e non sono correlate alla realizzazione dell’invaso sul torrente Sessera».

“Un escamotage per resuscitare un progetto morto”

Le associazioni ambientaliste sono chiare: «La proposta di inserire le opere di Sii Spa tra le opere prioritarie del Pniissi è un assurdo ultimo tentativo di rianimare il progetto diga in Valsessera, a pochi mesi dalla scadenza di validità della Via. La diga in Valsessera è però un progetto da sempre lasciato su “un binario morto”. Un progetto che non è mai stato finanziato a causa dello sfavorevole rapporto tra gli elevati costi e i contenuti benefici conseguibili. Questa è la ragione vera del fallimento di quest’opera».

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    24 Maggio 2024 at 18:14

    Solo gli ignoranti e gli stolti possono opporsi ad un progetto ESSENZIALE per il bene del territorio. L’acqua è un bene troppo prezioso per non accumularlo e questi finti ambientalisti credono che l’acqua si possa trovare in natura solamente sotto forma di acqua imbottigliata. Si mettano il cuore in pace e meditino sulla loro stoltezza i soliti facinorosi del “NO” a tutto. La diga in ValSessera SI DEVE FARE.

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