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Mobilitati Asl, vigili e carabinieri per il gallo che canta troppo forte

E’ accaduto a Roasio: la vicina di casa non riesce a sopportare Arturo e chiama le autorità. Ecco com’è finita.

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Mobilitati Asl, vigili e carabinieri per il gallo che canta troppo forte. E’ accaduto a Roasio: la vicina di casa non riesce a sopportare Arturo e chiama le autorità. Ecco com’è finita.

Mobilitati Asl, vigili e carabinieri per il gallo che canta troppo forte

Una pattuglia del Corpo forestale carabinieri, il servizio veterinario dell’Asl e la polizia locale mobilitati per un pollaio. E soprattutto per Arturo, il gallo che ha innescato tutta la vicenda. E’ accaduto nei giorni scorsi a Roasio, esito di una serie di segnalazioni fatte all’indirizzo di un pollaio da parte di una vicina, a quanto pare infastidita soprattutto dalla potente “voce” del volatile.

La vicenda è accaduta in frazione Santa Maria. A raccontarla è Bruno Segir, di professione geometra che per passione detiene nove galline e due galli. «Ho una vicina di casa che non solo non sopporta il mio gallo Arturo quando canta ma che dice che il mio pollaio emana brutti odori – racconta -. Per questi motivi ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e far segnalazione all’Asl».
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Decine di segnalazioni

Le autorità competenti si sono quindi mobilitate. «Da quello che so, le segnalazioni arrivate ai vigili di Roasio sono state decine – riferisce l’uomo -. La signora ha cercato in tutti i modi una risposta al suo problema. Oltre alla polizia locale, ha deciso di coinvolgere anche i carabinieri forestali e l’Asl. E’ partita quindi una procedura che si è conclusa martedì con un sopralluogo delle autorità nel pollaio».

Gli addetti hanno verificato lo stato in cui vengono tenuti gli animali. «Alla fine non è stato ravvisato alcun problema: tutto era in ordine, sia per il cibo, che l’acqua e la stessa disposizione scelta. Io faccio il geometra di professione e non appena ho deciso di occuparmi di alcuni animali ho seguito tutte le regole per tenerli, anche rispettando le distanze dalle abitazioni limitrofe. Tra l’altro per evitare ogni problema ho diviso alcune galline con un gallo da un lato e le altre dall’altro».

Nulla di fatto

Insomma, alla fine il sopralluogo si è concluso con un nulla di fatto. «Spiace che dopo tante lamentele la signora non si sia presentata. Unica cosa che dovrò fare è attivare un codice stalla per l’attività, seppur familiare, con volatili. Si tratta di una normativa – spiega Segir – volta alla localizzazione dei volatili, anche in riferimento del contenimento e prevenzione alla aviaria».

«Quindi ora seguirò questa procedura che mi è stata indicata dall’Asl, ma di fatto il mio gallo può continuare a cantare e io a tenere i miei volatili tranquillamente. Credo che parlare anche di questo aspetto sia importante, perché magari non tutti coloro che possiedono volatili conoscono questa normativa e la pratica da seguire. Il mio esempio magari può fornire un aiuto anche ad altri».

Ma, a parte gli aspetti sanitari e logistici, davanti alle autorità il gallo Arturo ha fatto il furbo: non ha aperto becco.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Virginia

    22 Luglio 2024 at 2:26

    Caro geometra, potrà conoscere tutte le regole, spero altrettanto che trovino la persona che sia più puntigliosa e che ritorni alla carica con maggiore determinazione ma adesso sapendo di non essere tanto amato dai vicini cerchi di trovare una soluzione conveniente al fine di evitare malcontenti e proteste perchè mi sa che stia crescendo una terza cresta…

    • fabrizio

      22 Luglio 2024 at 20:54

      Siamo arrivati alla follia! Lamentarsi per il canto di un gallo è quanto di più assurdo e stupido ci possa essere d’altronde la frustrazione umana sta crescendo in maniera esponenziale.Andrebbe presentato il conto alla signora che ha scomodato tutte quelle persone almeno 200 euro per ciascuna persona….

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