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«Non uccidete il maialino Tina». Scontro tra Asl e animalisti
Il dilemma sulla peste suina. La Lega anti vivisezione: imposta la soppressione di un animale sano.
«Non uccidete il maialino Tina». Scontro tra Asl e animalisti. Il dilemma sulla peste suina. La Lega anti vivisezione: imposta la soppressione di un animale sano.
«Non uccidete il maialino Tina». Scontro tra Asl e animalisti
Tina, un piccolo incrocio tra un cinghiale e un maiale, abbandonata dai genitori rischiava di morire di fame. Per sua fortuna è stata adottata, curata e alimentata con il biberon da una persona che vive in provincia di Novara, a Castelletto Ticino. Ora è cresciuta e gode di ottima salute. Ma l’Asl di Novara ha deciso che questa storia non può avere un lieto fine e ha quindi intimato l’uccisione dell’animale per un cavillo burocratico legato al contenimento della diffusione della peste suina africana.
La posizione della Lav
La Lav, Lega anti-vivisezione, è stata contattata dal detentore di Tina e, come fatto in decine di altri casi simili, si è subito messa al lavoro con il suo ufficio legale e i responsabili delle aree d’intervento coinvolti, nonostante fosse a conoscenza che anche altri soggetti erano stati attivati per scongiurare la condanna a morte dell’animale.
Il primo risultato dell’intervento della Lav è stato raggiunto già venerdì scorso quando l’Asl di Novara, che sarebbe dovuta intervenire per verificare l’esecuzione dell’ordine di abbattimento di Tina, non si è fatta vedere.
«Siamo felici di questo primo risultato, ottenuto dopo che giovedì scorso abbiamo inviato una diffida urgente all’Asl di Novara – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, animali selvatici – con la quale chiedevamo la cancellazione di ogni ipotesi di uccisione di Tina nel rispetto delle disposizioni statali».
Su Prima Novara leggi “Lav: Diffidata l’Asl di Novara per fermare l’uccisione del maialino Tina”
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