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Rabbia e dolore per la 51enne uccisa dal marito: “Donna dolcissima e generosa”
Una comunità sconcertata dalla tragica vicenda.
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Rabbia e dolore per la 51enne uccisa dal marito: “Donna dolcissima e generosa”. Una comunità sconcertata dalla tragica vicenda.
Rabbia e dolore per la 51enne uccisa dal marito: “Donna dolcissima e generosa”
La comunità di Venaria Reale fa i conti con la tragedia accaduta sabato 8 febbraio nelle case popolari, quando Piero Quartuccio ha brutalmente accoltellato la moglie Cinzia D’Aries. I messaggi di cordoglio, vicinanza e rabbia non sono mancati sui social, dove molti hanno espresso il dolore e rabbia per l’ennesima vittima di violenza domestica. Lo raccontano i colleghi di Prima Settimo.
I tanti messaggi via social
Tra le testimonianze che dipingono il ritratto della donna, 51enne, emergono ricordi di una donna buona e premurosa che, nonostante le difficoltà, cercava sempre di far stare bene gli altri. Chi la conosceva la ricorda per la sua gentilezza e disponibilità ma anche per la situazioni la situazione difficile che viveva tra le mura domestiche.
«Io la conoscevo di vista, sempre gentile ed educata – scrive un’amica -. Riposa in pace Cinzia, che Dio ti abbia in gloria». «Ho avuto l’onore di averla come badante per la mia mamma: una donna dolcissima, nonostante la tristezza che la contraddistingueva, vittima di un uomo egoista e violento».
«Ti ho conosciuta ed eri una bravissima persona… Hai fatto pure da badante a mio nonno». Tra i messaggi spicca anche quello della giovane nipote, breve ma eloquente: «Riposa in pace zia, so che ora sarai sicuramente più felice. Ti voglio bene”.
Quella bacheca che trasmette solitudine e tristezza
Cinzia stessa, attraverso il suo profilo Facebook, descriveva la sua natura generosa, scrivendo: «Dicono di me che sono davvero una brava persona e io sono felice di far stare bene le persone».
Una generosità evidentemente non apprezzata nella sua quotidianità. Non a caso la sua bacheca social era un susseguirsi di messaggi e immagini dai quali trasparivano profonda tristezza e solitudine. Il 7 gennaio condivide un post riportante la frase: «Nessuno si scusa mai per come ti tratta, al massimo ti incolpano per come hai reagito».
Quel post profetico
Tra i contenuti condivisi, risulta tragicamente profetica un’immagine pubblicata il 6 gennaio: una figura umana con la schiena trafitta da forbici, coltelli e lame, accompagnata dalla frase sarcastica «Però ti vogliono bene…». Un’immagine drammatica, soprattutto alla luce della violenza che ha segnato la fine della sua vita.
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