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Astrofisico di Gattinara fa un’importante scoperta sulle proprietà del plasma

Gabriele Bruni ha notato l’emissione di lampi radio veloci in alcune zone dello spazio.

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Astrofisico di Gattinara fa un’importante scoperta sulle proprietà del plasma. Gabriele Bruni ha notato l’emissione di lampi radio veloci in alcune zone dello spazio.

Astrofisico di Gattinara fa un’importante scoperta sulle proprietà del plasma

Nuova scoperta astrofisica per Gabriele Bruni. Il ricercatore di Gattinara, ora in forza all’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) ha firmato un nuovo studio internazionale guidato dallo stesso Inaf con la partecipazione di diversi atenei italiani.  Il team ha scoperto l’origine dell’emissione persistente osservata in alcuni lampi radio veloci: sarebbe una bolla di plasma a generare questa radiazione. Questi dati permettono anche di circoscrivere la natura del “motore” alla base di queste misteriose sorgenti.

Bruni, che fa parte dell’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell’Inaf e si è occupato di studiare l’emissione di onde radio.
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L’osservazione di una nebulosa

«Abbiamo scoperto che l’emissione persistente associata ad alcune esplosioni radio veloci (Frb) è dovuta ad una nebulosa (una bolla di plasma) tutto intorno al motore centrale, gonfiata dai venti – racconta -. Questo ci aiuta a limitare l’origine delle misteriose esplosioni a un magnetar, una stella di neutroni altamente magnetizzata, o a un sistema binario dove una stella di neutroni sta estraendo materia da una stella compagna».

La seconda scoperta

E non è la prima volta che l’ex studente di Cossato si mette in mostra. Una decina di anni fa aveva firmato insieme allo staff Max Planck di Bonn la più elevata risoluzione angolare mai ottenuta in astronomia. Per gli scienziati vuol dire avere la possibilità di raccogliere nuove informazioni nello spazio.  Da qualche anno vive e lavora a Roma all’Inaf, ma la sua infanzia e giovinezza l’ha passata a Gattinara dove ha ancora molti amici.

La passione per la musica

E non ci sono soltanto numeri e scienza nella sua vita. Ai tempi del liceo scientifico di Cossato era apprezzato anche per la sua abilità con la chitarra.  «Finché ho studiato a Torino avevo la possibilità di tornare a casa e coltivare anche la passione per la musica – spiega -. Suonavo con i Vanilla, poi con il trasferimento prima a Bologna e poi in giro per l’Europa ho dovuto mettere un po’ da parte la chitarra».

Per lui un ottimo curriculum: laurea in Fisica all’Università di Torino, quindi dottorato di ricerca a Bologna e da qui ha preso il via verso l’Europa prima a Granada, in Spagna, in un centro di osservazione e poi a Bonn. Aveva voglia di tornare in Italia, Bruni non ha mai nascosto la volontà di rientrare in patria. E l’occasione si è presentata nel 2017 quando ha iniziato il proprio lavoro all’istituto di astrofisica e planetologia spaziali.

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