Idee & Consigli
Differenza tra SPID e identità digitale: a che punto siamo in Piemonte?

Con il 62% della popolazione adulta già dotata di credenziali digitali, la regione si posiziona a metà classifica nazionale, ma molti piemontesi ancora non comprendono pienamente la differenza tra SPID e identità digitale, concetti distinti ma spesso confusi nel dibattito pubblico.
L’era dell’identità digitale in Piemonte
Il Piemonte si colloca tra le regioni più virtuose con una percentuale di diffusione dello SPID pari al 62% della popolazione, allineandosi con Emilia-Romagna e Campania, ma ancora distante dal primato del Lazio (74%) e della Lombardia (70%). Questa crescente adozione degli strumenti di identità digitale sta trasformando il modo in cui i cittadini interagiscono con la pubblica amministrazione e con numerosi servizi privati.
Il divario generazionale resta tuttavia una sfida significativa: mentre tra i giovani (18-24 anni) l’utilizzo di identità digitali è ormai prassi consolidata, tra gli over 75 la percentuale scende drasticamente, con meno di un anziano su quattro in possesso di credenziali digitali.
Ma qual è la differenza tra SPID e identità digitale? E quanto sono consapevoli i piemontesi delle peculiarità di questi strumenti che stanno diventando sempre più essenziali nella vita quotidiana?
Fare chiarezza: SPID non è sinonimo di identità digitale
Lo SPID, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è un sistema di autenticazione che permette ai cittadini di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti con un’unica identità digitale. Si compone essenzialmente di credenziali personali (username e password) che possono essere utilizzate da qualsiasi dispositivo: computer, tablet o smartphone.
Per i cittadini, lo SPID si configura come un vero e proprio passaporto digitale che semplifica l’accesso a numerosi servizi: dalla consultazione del fascicolo sanitario elettronico al pagamento dei tributi locali, dalla richiesta di bonus e agevolazioni all’iscrizione scolastica dei figli.
Il funzionamento dello SPID si basa su un sistema a tre attori:
- Il gestore dell’identità (Identity Provider o IdP): soggetti privati accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) che rilasciano le identità digitali
- Il fornitore di servizi (Service Provider o SP): enti pubblici o privati che permettono l’accesso ai loro servizi tramite SPID
- Il cittadino
L’identità digitale nei diversi settori
Dal gaming alle industrie manifatturiere, l’identità digitale sta ridisegnando il panorama economico piemontese con effetti dirompenti in settori apparentemente distanti. In una regione dove circa 890mila cittadini hanno subito almeno una truffa sul web – quasi un residente su cinque – la sicurezza digitale diventa prioritaria.
Nel comparto del gaming e delle scommesse online, l’impatto dell’identità digitale è già tangibile. Le piattaforme autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno incentivato l’accesso tramite SPID, innalzando significativamente gli standard di sicurezza. In questo contesto, il rinomato portale di comparazione MiglioriCasinoOnline, ha pubblicato la lista completa e aggiornata dei casinò online spid regolamentati dall’ADM. Una risposta necessaria in un contesto dove, i reati informatici sono in preoccupante aumento in regione, con incrementi a due cifre (+20% solo nel 2023).
Particolarmente colpita è la fascia più giovane: nella fascia 25-34 anni, un piemontese su tre è caduto nelle trappole dell’e-commerce. L’autenticazione tramite SPID nei servizi online rappresenta quindi un argine fondamentale contro il furto di dati personali, che colpisce il 17,8% dei cittadini italiani, e il furto d’identità, che interessa circa il 14% della popolazione.
L’utilizzo dell’identità digitale si estende a numerosi settori strategici:
- Settore bancario e finanziario
- Settore educativo
- Settore dei trasporti
- Pubblica amministrazione
- Servizi commerciali
La CIE: l’alternativa allo SPID
La Carta d’Identità Elettronica (CIE), invece, rappresenta l’evoluzione digitale del tradizionale documento d’identità cartaceo. A differenza dello SPID, che è un sistema puramente digitale di credenziali, la CIE è un documento fisico dotato di microchip che contiene informazioni biometriche come le impronte digitali del titolare.
Per i cittadini piemontesi, la CIE viene rilasciata dal comune di residenza e può essere richiesta alla scadenza della carta d’identità precedente o anche prima (fino a 180 giorni antecedenti alla data di scadenza), in caso di furto, smarrimento o deterioramento del documento.
La CIE, al pari dello SPID, consente di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione, ma con una differenza sostanziale in termini di sicurezza. Infatti, la CIE si configura come un’identità digitale di livello più elevato rispetto allo SPID standard, grazie alle informazioni biometriche in essa contenute e al processo di rilascio, che avviene esclusivamente tramite un ente pubblico (il comune).
Ad oggi, circa 31,3 milioni di italiani sono in possesso della CIE, con un incremento del 29% rispetto al 2021, a testimonianza della crescente digitalizzazione del paese.
La differenza tra SPID e identità digitale: chiarimenti necessari
È importante chiarire un punto fondamentale: SPID non è sinonimo di identità digitale, ma rappresenta una delle forme in cui l’identità digitale si concretizza nel contesto italiano. L’identità digitale è un concetto più ampio che comprende tutti gli strumenti che permettono di identificarsi nel mondo virtuale.
La differenza tra SPID e identità digitale è quindi paragonabile alla differenza tra una marca specifica di automobile e il concetto generale di veicolo. Lo SPID è un “prodotto” specifico di identità digitale, così come la CIE o altre soluzioni che potrebbero emergere in futuro.
Aspetto | SPID | CIE |
Natura | Sistema puramente digitale | Documento fisico con componente digitale |
Rilascio | Identity Provider privati accreditati | Comuni di residenza |
Contenuto | Credenziali digitali | Dati personali e biometrici |
Utilizzo | Via smartphone, tablet, PC | Via lettore, NFC, wireless |
Livello di sicurezza | Variabile (1-3) | Elevato (equivalente a livello 3) |
Quando usare SPID e quando usare CIE
La scelta tra SPID e CIE dipende essenzialmente dalle esigenze specifiche dell’utente e dal contesto di utilizzo. Lo SPID si rivela particolarmente pratico per l’accesso quotidiano ai servizi, grazie alla semplicità d’uso e alla possibilità di utilizzarlo da qualsiasi dispositivo senza hardware aggiuntivo. La CIE, d’altro canto, offre un livello di sicurezza superiore ed è indicata per operazioni che richiedono una verifica più rigorosa dell’identità.
Il futuro dell’identità digitale in Europa con l’eID wallet
Il futuro dell’identità digitale in Europa è delineato dal regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), che introduce l’European Digital Identity Wallet. Questo strumento rappresenterà un’evoluzione significativa, integrando in un’unica soluzione credenziali, certificazioni e pass digitali.
Per i cittadini, questo si tradurrà nella possibilità di utilizzare la propria identità digitale non solo in Italia ma in tutta l’Unione Europea.
Lo scorso 28 novembre 2024, la Commissione europea ha adottato le nuove regole generali per le principali funzionalità e certificazioni di questo strumento, promosso nell’ambito del Quadro Europeo dell’Identità Digitale.
Queste disposizioni rappresentano un punto di svolta per il Piemonte e per l’Italia intera, che dovranno sviluppare i propri “portafogli digitali” entro la fine del 2026. Il sistema si baserà su quattro regolamenti che stabiliranno standard uniformi, specifiche e procedure condivise, garantendo l’interoperabilità tra i wallet dei diversi Stati membri.
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook
