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Stalker di Prato Sesia patteggia pena di un anno
L’uomo perseguitava la ex. Ora dovrà anche seguire un percorso di recupero per autori di reati di codice rosso.
Stalker di Prato Sesia patteggia pena di un anno. Dovrà seguire un percorso di recupero per autori di reati di codice rosso.
Stalker di Prato Sesia patteggia pena di un anno
Il 38enne di Prato Sesia arrestato circa due mesi fa fa ha deciso di patteggiare la pena a un anno di reclusione con la condizionale. L’accusa nei suoi confronti era di stalking nei confronti dell’ex compagna con cui aveva avuto una relazione. Ma lui proprio non voleva perderla e aveva tentato di riallacciare i rapporti nonostante la donna fosse stata chiara. Questa situazione aveva provocato nella vittima uno stato di ansia e paura.
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Arresto e condanna
Dopo una prima denuncia presentata a gennaio dalla donna, lo scorso mese il 38enne era stato arrestato in quanto aveva violato il divieto di avvicinamento all’ex compagna.
Di fronte al tribunale di Novara l’uomo tramite il proprio avvocato ha chiesto e ottenuto il patteggiamento della pena. Il giudice ha poi imposto a suo carico anche l’obbligo di seguire un percorso di recupero per autori di reati da codice rosso.
Il percorso di recupero
«Il percorso di recupero Codice rosso si sviluppa secondo un programma il cui scopo è quello non certo di prospettare una riduzione delle pene o di attenuare la disapprovazione sociale per la violenza di genere ma, di comprendere che la repressione nella gestione di questo tipo di fenomeni non è sufficiente».
«Inoltre è necessario realizzare interventi mirati sui soggetti maltrattanti, sugli autori delle violenze, andando a sviscerare l’origine di questi comportamenti violenti per poterli correggere», così viene illustrato il provvedimento dai maggiori esperti.
Una situazione insostenibile
L’uomo non si era rassegnato alla fine della storia con la sua ex. Aveva iniziato a tempestarla di messaggi e inseguirla. Una situazione insostenibile per la donna. L’uomo era stato anche denunciato a inizio anno per atti persecutori.
Ed erano stati presi provvedimenti nei suoi confronti. Ma non si era fermato. Aveva continuato a mandarle messaggi e inseguirla, nel tentativo forse di riallacciare i rapporti.
Foto d’archivio
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