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Comune Valdilana battaglia a Trivero prima del referendum

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trivero oggi

Comune Valdilana battaglia a Trivero dove c’è chi chiede ai quattro enti coinvolti di fermarsi e ripartire da zero. Il motivo? Ci sono altre amministrazioni interessate che non sarebbero stati interpellate

Comune Valdilana battaglia a Trivero

Per dare il via alla creazione del nuovo Comune di Valdilana la data decisiva è quella di domenica 11 novembre: per qual giorno è infatti fissato il referendum in cui si chiederà ai cittadini di Trivero, Mosso, Valle Mosso e Soprana se vogliono creare un ente unico. Ma a Trivero c’è chi chiede ai quattro Comuni di fermarsi e ripartire da zero. Il motivo? Ci sono altri Comuni interessati che non sarebbe stati interpellati. La Regione, come accennato, ha dato il via libera per il referendum consultivo che riguarderà i cittadini di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso. Domenica 11 novembre urne aperte per decidere se dare vita al nuovo ente da 11mila abitanti. «Siamo ormai all’ultima fase – commenta il sindaco Mario Carli -. Dopo aver portato avanti l’iter burocratico con la delibera passata in tutti e quattro i consigli, ora la parola passa ai cittadini». E così come è già stato fatto in primavera, anche a ottobre saranno proposti alcuni incontri. «L’obiettivo – riprende Carli – è dare ai cittadini le informazioni utili per capire per cosa si va a votare. Abbiamo una grande opportunità per far crescere il nostro territorio». L’obiettivo di Valdilana è arrivare ad avere un ente competitivo che possa programmare il futuro, come hanno ribadito a più riprese i quattro sindaci nei vari incontri avuti con la popolazione.

L’appello: fermare tutto

Ma da parte del gruppo “Progetto per Trivero” con Piero Casula e Lidia Villanova arriva una richiesta: «Fermiamoci perchè sull’operazione sta emergendo un problema gravissimo di credibilità. I quattro sindaci hanno sempre detto di essersi confrontati con gli amministratori dei territori confinanti. Invece scopriamo che, in realtà ci sono Comuni a cui il progetto è stato vagamente accennato, quasi in modo casuale. E che poi hanno scoperto che l’operazione Valdilana era in corso solo leggendo i giornali, senza che nessuno abbia dato corso a un contatto più serio. Parliamo per esempio di Veglio, e anche per la zona del Mortigliengo. La verità è che non ci sono atti che segnalano questa volontà di coinvolgere altri Comuni, tolti i soliti quattro, casualmente dove le amministrazioni sono a guida Pd. Difficile non pensare che questo progetto, sbandierato come patrimonio dal territorio, sia invece nato nel ristrettissimo ambito della sede del Pd di Biella».

Progetto condiviso solo dal centrosinistra

Casula e Villanova aggiungono: «Pray e Coggiola, per esempio, hanno iniziato a parlare di fusione in una riunione coinvolgendo entrambi i consigli comunali. Valdilana invece è stato un progetto condiviso solo dalle amministrazioni di centrosinistra in carica nei quattro Comuni e presentato già pronto, senza neppure coinvolgere le minoranze, nè tantomeno i cittadini».

«Ripartiamo daccapo»

Quando la questione fusione era arrivata in consiglio comunale Piero Casula si era astenuto, mentre Lidia Villanova era stata l’unica a votare contro. «Se veramente si vuole fare un Comune unico allora deve essere un’idea che deve partire dal basso coinvolgendo giovani e la popolazione – spiegano -. Non può essere un progetto artefatto già confezionato e deciso, nome compreso». In più ci sono altre perplessità: «Tutte le tesi a favore del Comune unico non hanno fondamento: non è detto che tutti i municipi rimarranno aperti, chi vince può decidere di chiuderli. E non è vero che senza la fusione i Comuni da soli moriranno, ci sono i servizi associati che funzionano. I soldi che poi dovrebbero arrivare non sono così certi: sembra che debbano piovere dal cielo, ma intanto il Governo sta tagliando su tutto. Valdilana non deve essere la scusa per dare una poltrona a qualche amministratore». Difficile però che le amministrazioni accolgano una richiesta del genere.

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