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Insulti razzisti, pugni e calci a giocatore africano: squalificato per 14 giornate
Insulti razzisti, pugni e calci a giocatore africano: squalificato per 14 giornate. Pessimo episodio per il calcio piemontese, il responsabile ha vent’anni.
Insulti razzisti, pugni e calci a giocatore africano: squalificato per 14 giornate
Brutta pagina nel calcio locale piemontese. Un attaccante ventenne del Leinì Calcio è stato squalificato per ben 14 giornate a seguito di una serie di ingiurie a sfondo razzista proferite all’indirizzo di un difensore di origini africane del Romano Canavese.
Poi dalle parole è pure passato ai fatti: il difensore è stato colpito da due cazzotti al volto, e poi anche da un calcio quando era a terra. La gara è terminata in una situazione di estrema tensione.
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Le scuse nello spogliatoio
Dopo la gara, il capitano del Leinì è andato a scusarsi, a nome della società, nello spogliatoio del Romano. Anche i vertici del sodalizio sportivo hanno preso le distanze dall’episodio, condannandolo.
Il responso del giudice
Il comunicato ufficiale della Figc parla in questi termini del giocatore squalificato: «Espulso per condotta violenta e discriminatoria nei confronti di un avversario. Nello specifico, rivolgeva nei confronti dell’avversario una frase di chiaro ed inequivocabile contenuto discriminatorio, dopo di che lo colpiva con due pugni al volto ed un calcio al fianco.
Si apprezzano le scuse rivolte al termine della gara dal capitano della società Leinì Calcio e dal vice presidente della stessa società al giocatore vittima di tali inaccettabili condotte, come riportate dall’arbitro, nonché la dichiarazione fatta pervenire presso gli Uffici del comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta dal presidente del Calcio Leinì, con la quale la società si dissocia dal comportamento del tesserato. Ma le stesse non valgono ad attenuare la gravità della condotta qui descritta, tanto più che non risultano essere state formulate scuse dirette da parte dell’autore del gesto».
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