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Varallo i fumogeni rosa sulla ferrata diventano l’immagine-simbolo del Giro in Valsesia
Varallo i fumogeni rosa sulla ferrata diventano l’immagine-simbolo del Giro in Valsesia. Il racconto di come è nata l’immagine-simbolo del grande evento ciclistico che ha raggiunto la nostra valle.
Varallo i fumogeni rosa sulla ferrata diventano l’immagine-simbolo del Giro in Valsesia
« Era il 24 giugno 2016 – racconta Ferruccio Baravelli, il giorno prima dell’inaugurazione della Ferrata Falconera e feci un giro in aereo con Alberto Marchini “il Marchingegno”, per valutare la possibilità di scattare delle foto aeree sui “ferratisti” che il giorno successivo sarebbero saliti per primi sulla ferrata. Mi accorsi subito della prospettiva eccezionale ed ebbi l’idea di dotarmi di alcuni fumogeni tricolore per rendere le foto ancora più suggestive. Il giorno successivo, però, “Giove Pluvio” decise di aprire le cateratte del cielo con un temporale fortissimo che ci costrinse all’inaugurazione al chiuso in Casa Serena. Così quel sogno rimase nel cassetto finché Alessandro Dealberto, qualche giorno fa, mi chiama e mi dice: «mi piacerebbe fare una foto in ferrata che riprenda dei ferratisti e il Giro d’Italia che passa in basso».
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Passaggio
Sul momento un’inquadratura del genere per quanto eccezionale mi pareva molto ardimentosa da realizzare, ma Alessandro mi garantiva che Chiara Guglielmina l’avrebbe potuta fare. Ho cominciato così a cercare un gruppo di “ferratisti” di comprovata esperienza e affidabilità, disponibili a salire venerdì, durante il passaggio del Giro. Poi mi sono occupato del coordinamento del gruppo. Indispensabile trovare anche delle radio per i contatti immediati ma soprattutto è stato difficoltoso reperire all’ultimo minuto dei fumogeni che non fossero pericolosi, come quelli esplosi (di cui uno tra le mie mani) durante le prime prove.
Progetto non semplice
Ho conosciuto quindi Chiara che si è dimostrata subito una ragazza in gamba, proprio come Alessandro me l’aveva descritta. Abbiamo calcolato insieme tempistiche, orari e tutte le incognite che avrebbero potuto presentarsi. I fumogeni durano solo due minuti e Chiara aveva l’esigenza di scattare la foto non ai primi e pochi corridori in testa alla gara, ma bensì al “gruppone”.
Le possibilità
Un’immagine che riempisse l’obbiettivo, ma come calcolare al secondo questa cosa senza possibilità di errore, visto che i fumogeni disponibili erano solo sette? Inoltre non si può restare delle ore attaccati a un chiodo in attesa del momento dello scatto e ci vuole un adeguato preavviso per il posizionamento in parete. Corrado Cordaro sindaco di Arola mi dà subito la sua disponibilità e infatti telefonicamente mi avvisa quando i corridori passano ad Omegna, Arola e poi dalla Colma con la disposizione dei corridori. Infine ci colleghiamo telefonicamente con Carlo Cerli di Civiasco che da buon cronometrista mi dà in tempo reale il passaggio dei primi e quello del gruppone.
Tempi
Calcolando approssimativamente i tempi di discesa dei corridori e il tempo che intercorre tra i primi e il gruppone, Chiara dà l’ordine via radio di accendere i fumogeni e con precisione cronometrica scatta la foto con una bellissima inquadratura. Tempistica perfetta, foto perfetta, grande lavoro di squadra e grande soddisfazione per tutti. La Falconera si tinge di rosa e immediatamente mi arrivano, da tutta Italia, i messaggi di amici e conoscenti, rimasti a bocca aperta davanti alla tv.
Elicotteri
Come avevo previsto gli operatori sugli elicotteri vengono attratti dai fumogeni e scorgono i ferratisti in maglia rosa appesi in parete con un paio di striscioni rosa e cominciano a fare delle bellissime riprese, zoomando sul gruppo ed elogiando la coreografica iniziativa nonché l’uso “intelligente” dei fumogeni, non sempre scontato durante le tappe. Gran finale con un’accensione straordinaria dell’illuminazione della ferrata Falconera, per salutare il Giro d’Italia e i tifosi che lasciavano la Valsesia dopo questa indimenticabile giornata.
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Gattoni Pier Giuseppe
2 Giugno 2021 at 14:25
È stata un iniziativa eccezionale,complimenti a tutti i componenti,compresa la bravissima fotografa,dico questo perché anch’io ho avuto l’onore di fare questa bellissima ferrata e immagino le difficoltà per fare queste bellissime foto.