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Petizione contro gli attacchi dei lupi: firmano tutti gli allevatori della Valsesia

Ma intanto c’è chi ha già deciso di lasciare il proprio gregge di ovini: «Troppo rischioso»

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Petizione contro gli attacchi dei lupi: firmano tutti gli allevatori della Valsesia. Ma intanto c’è chi ha già deciso di lasciare il proprio gregge di ovini: «Troppo rischioso»

Petizione contro gli attacchi dei lupi: firmano tutti gli allevatori della Valsesia

In poche settimane 457 firme per chiedere alle istituzioni di affrontare la questione del lupo in Valsesia. Partita da Cellio, la petizione ha visto coinvolti soprattutto gli allevatori molti dei quali negli ultimi anni hanno subito un attacco al proprio bestiame da parte del lupo.

La richiesta urgente è quella di «individuare una strategia praticabile per risolvere questo problema e ripristinare le condizioni idonee allo svolgimento dell’allevamento, attività che peraltro, specialmente in Bassa Valsesia, è stata accantonata per decenni e soltanto di recente rivalutata».

Ma c’è chi lascia

Gli attacchi dei lupi al bestiame sono proseguiti anche nelle scorse settimane. E c’è anche chi ha deciso di non proseguire più l’allevamento dei propri ovini razza Ouessant. «Sono costretta a separarmi dai miei piccoli animali che non posso più lasciare pascolare in sicurezza avendo recinti troppo bassi- racconta un’allevatrice -. Da quando alcuni sono morti predati, li tengo chiusi in cascina ed è un triste futuro… E personalmente ho timore anche ad essere presente mente pascolano».

La raccolta firme

Intanto la raccolta firme ha avuto un buon riscontro. «Segno – scrivono i promotori – questo che la questione è effettivamente considerata di notevole importanza non solo dagli allevatori ma anche dalla cittadinanza. I firmatari che hanno aderito sono stati infatti 457.

Nel presentare il risultato di questa iniziativa chiediamo quindi alle competenti autorità di occuparsi in modo concreto del problema ed agli organi di stampa di voler dare il giusto rilievo ad una questione che, come ribadito nel testo sottoscritto da tutti i firmatari, risulta di primaria urgenza poiché, ogni attesa, potrà solo produrre un aggravamento del problema sia in termini economici che in materia di sicurezza della popolazione e degli animali domestici».

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