Seguici su

Attualità

Addio ghiacciaio a Indren: restano solo rocce

Pubblicato

il

Addio ghiacciaio a Indren: quarant’anni fa salivano ad allenarsi i campioni di sci, oggi d’estate restano solo rocce.

Addio ghiacciaio a Indren: il riscaldamento globale colpisce anche in Valsesia

In estate rimangono solo sassi al ghiacciaio di Indren, che 40 anni fa era meta di allenamentidei campioni di sci. Le foto pubblicate da metebook.it mettendo in comparazione un’immagine d’epoca con quelle odierne dicono tutto. A metà degli anni Sessanta in una foto in bianco e nero si vede non solo la neve, ma anche gli impianti funzionanti e sciatori pronti a cimentarsi nella discesa.

Oggi invece soltanto rocce e qualche rigagnolo d’acqua qua e là. Indietro non si torna, gli effetti del surriscaldamento del pianeta si vedono anche in alta Valsesia.

Andrea Colla, direttore di Monterosa 2000, ha avuto la fortuna di sciare sul ghiacciaio di Indren fino al 1997, una vera memoria storica dei fasti di Indren. «La mia ultima sciata a Indren è stata nell’agosto 1997 – racconta Colla -. Ho avuto però la possibilità di vivere un periodo fantastico. Sul ghiacciaio salivano anche in estate le squadre nazionali ad allenarsi, non solo la “Valanga azzurra” e la “Valanga rosa”, ma anche nazionali come la Spagna».

I campioni del passato

Negli anni Settanta si incontravano i campioni come Gustav Thoeni, per lui il ghiacciaio di Indren era una vera e propria palestra dove tornava per allenarsi dopo ogni vittoria. «E’ un ghiacciaio che ha fatto la storia dello sci – riprende Colla -. Purtroppo essendo esposto a sud è stato anche uno dei primi a subire gli effetti dell’innalzamento della temperatura di questi ultimi vent’anni. Se trent’anni fa mi avessero detto che, a causa del clima, a Punta Indren il ghiacciaio sarebbe sparito, probabilmente non ci avrei creduto e con me chissà quanti altri».

1 Commento

1 Commento

  1. alessandro belviso

    11 Ottobre 2018 at 11:20

    che dispiacere. bello e divertente fu sciarci.
    oggi è un monito sul futuro…

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *