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Erbe officinali, una opportunità in alta Valsesia

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Erbe officinali, una nuova possibilità di sviluppo in alta Valsesia.

Erbe officinali, c’è la nuova legge

Una legge importante, anche per le officinali coltivate nelle ‘terre alte’ di Vercellese, Valsesia e Biellese E’ positiva la reazione della Coldiretti interprovinciale alla storica riforma della Legge 6 gennaio 1931, n. 99, ormai vecchia di quasi 90 anni, che disciplina coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali.

Il consumo di piante officinali in Italia ha superato le 25mila tonnellate all’anno ma il 75% – precisa la Coldiretti – è rappresentato però dalle importazioni dall’estero ed è quindi necessario sostenere la crescita della produzione Made in Italy: importante è invece la realtà delle alpi del Nord Piemonte, dove si producono una miriade di erbe ed essenze: si va dall’origano prodotto nelle aree collinari al caratteristico genepì, , achillea, achillea moschata e genziana, a quote più alte.

E poi ancora la malva, le mente in più varietà, la lippia, il timo, la salvia, l’achillea millefollium, la genziana lutea, la stella alpina e la lavanda, dalla cui trasformazione nascono tisane e moltissimi prodotti derivati.

Il commento di Coldiretti

“Il giudizio generale sulla legge di riforma sulle piante officinali e dei prodotti derivati in Italia è positivo in considerazione delle potenzialità del settore, ma è evidente – afferma Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli Biella – che sarà necessario un successivo intervento per rendere obbligatoria l’etichettatura di origine dei prodotti officinali, in coerenza con la direzione presa nel settore agro-alimentare, al fine di dare la massima trasparenza, una direzione chiesta dalla maggioranza dei consumatori”.

Il testo introduce importanti novità come la definizione di piante officinali e l’istituzione dei registri delle specie ammesse alla vendita con le modalità e le condizioni per la certificazione delle sementi, chiarisce inoltre che la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali sono da considerare a tutti gli effetti attività agricole, disciplinando anche la raccolta spontanea, in modo da evitare l’impoverimento delle aree interessate, delle piante e dell’ambiente.

La riforma stabilisce poi che deve essere adottato un Piano di settore per migliorare la produzione e la trasformazione delle piante officinali sviluppando una filiera integrata per le imprese agricole. Infine, la legge prevede che le Regioni possano creare, nel rispetto della normativa dell’Unione europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità per le piante officinali.

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2 Commenti

2 Comments

  1. Antonio

    22 Maggio 2018 at 15:57

    Ritengo interessante la coltivazione di queste erbe in Valsesia.

  2. Italian Mood Erboristeria Online

    11 Dicembre 2022 at 20:59

    Ciao, grazie infinite per queste righe.
    Sono un lettore di questi argomenti
    Puoi prendere ispirazione sul mio blog
    Ti sarei grato se vorrai dare un’occhiata i miei consigli

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