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Gattinara interviene contro il degrado dell’area Nordind

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Il Comune ha proposto di acquisire le infrastrutture

Proseguono le attività per sbloccare la situazione dell’area Nordind di Gattinara. Il fallimento della società pubblica, infatti, ha visto “congelare” tutte quelle infrastrutture di cui si sarebbe dovuta occupare la Nordind, ancora in attesa di collaudo, ma che, proprio per via del fallimento, sono rimaste bloccate, abbandonate al degrado, senza che nessuno potesse fare nulla. Addirittura non vengono più neanche pagate le bollette della luce e da anni i lampioni delle strade che circondano le attività artigianali rimangono spenti.

Ora il Comune di Gattinara ha chiesto al curatore fallimentare di entrare in possesso delle infrastrutture della Nordind. Si tratta di strade, impianti di illuminazione e fognature che in molti casi necessitano ancora del collaudo finale. Solo il passaggio di proprietà (a titolo gratuito) dalla fallita Nordind al Comune di Gattinara permetterà all’amministrazione comunale della città del vino di mettere mano alle infrastrutture e investire la somma necessaria (poche migliaia di euro) per eliminare la situazione di degrado che da tempo caratterizza l’area Nordind, dove ci sono però una dozzina di attività artigianali medio piccole che comunque lavorano e hanno gli stessi diritti di chi invece si trova in altri punti della città. Ora il Comune ha chiesto di rilevare le infrastrutture, per diventarne proprietario. E’ l’unico modo per poter riattivare l’illuminazione pubblica e riparare le strade, dove mancano i tombini e il Comune non può neanche transitare con lo spazzaneve, in quanto, al momento, non si tratta di una strada pubblica. «Non dovrebbero esserci impedimenti – spiega il primo cittadino – ma i tempi non saranno così brevi. Siamo alle prese con un fallimento e i giudici che si occupano di questa vicenda cambiano in continuazione, quindi ogni volta devono studiarsi nuovamente tutto il fascicolo». Il fallimento della Nordind, con la conseguenza mancanza di fondi, ha portato a non svolgere più l’ordinaria manutenzione, che ha causato uno stato di degrado, e addirittura a non pagare più neanche le bollette della luce, lasciando le strade completamente al buio. In una zona dove passano di continuo camion, mezzi da lavoro, persone in bicicletta che vanno a lavorare, persone che vanno a correre o portare a spasso il cane. Ora bisognerà attendere i tempi del tribunale. Non dovrebbero esserci particolari opposizioni, anzi, ma occorre che la pratica venga analizzata dal giudice e che venga seguita tutta la procedura necessaria a “rilasciare” le infrastrutture di una società in liquidazione a un ente pubblico.

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