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Oggi matrimonio a Otro: un’ora di trekking per assistere al ”sì”

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A celebrare le nozze della valduggese Monica Astori e di Fabio Gozzo arriva un vescovo dall’India

Bando a uomini in giacca e cravatta e donne con i tacchi a spillo: per partecipare al matrimonio in calendario per sabato ad Alagna gli invitati dovranno essere muniti di scarponcini da trekking e abbigliamento da montagna. Per il “sì” più importante della loro vita la valduggese Monica Astori e il suo fidanzato Fabio Gozzo, di Veruno, hanno scelto la chiesetta dell’oratorio della Madonna della Neve, in val d’Otro. Per raggiungerla occorre camminare per circa un’ora; lo sposo dovrebbe essere salito ad Alagna già oggi, giovedì, per sistemare gli ultimi dettagli, mentre la valduggese viene “dispensata” dalla camminata: il suo arrivo sarà in elicottero. Pur avendo alcuni precedenti, si tratta di un matrimonio quantomeno raro.

«Abbiamo deciso di sposarci ad alta quota – spiega Astori – come regalo a mio padre, grande appassionato di montagna e della Valsesia in particolare. Ovviamente anche a noi piace la montagna e persino gli invitati hanno preso bene la particolarità di queste nozze. A fare felici il non dover dare una risposta alla classica domanda “Cosa mi metto?” e magari dover anche comprare degli abiti nuovi». A rendere questo matrimonio ancora più speciale sarà il suo celebrante: monsignor Moses Prakasham, vescovo di Nellore, in India. «Il mio futuro sposo – prosegue Astori – raccoglie fondi attraverso il gruppo “Fflm” per i bambini poveri dell’India, ed è così che ha conosciuto il religioso, prima ancora che diventasse vescovo. La sua presenza sarà una sorta di riconoscimento per l’impegno profuso in questi anni da Fabio. Sarà comunque una “toccata e fuga”: dopo il matrimonio il vescovo lascerà Alagna per riprendere i suoi viaggi in giro per il mondo».

Al termine della cerimonia gli invitati si sposteranno al vicino rifugio “Zar Senni”, dove verranno serviti un aperitivo e poi il pranzo. «Sarà un matrimonio abbastanza intimo – prosegue Astori – e non avrebbe potuto essere altrimenti. La chiesa è piccola e anche il rifugio, soprattutto se il tempo non fosse bello, non può ospitare tantissime persone. La cosa bella è che gli amici e i parenti che abbiamo invitato si sono mostrati entusiasti di partecipare a un matrimonio un po’ fuori dalle righe, soprattutto chi non ama particolarmente le cerimonie più classiche». I novelli sposi non smentiranno la loro passione per la montagna nemmeno con il viaggio di nozze: «Dopo il matrimonio ci aspetta ancora qualche giorno di lavoro – conclude la valduggese -, poi partiremo alla volta del Trentino. Abbiamo da poco preso un cagnolino e siamo andati alla ricerca di un posto che lo accogliesse e in cui poter stare tutti bene».

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