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Il dramma di Stefano, in coma da più di un anno

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L’Anspi Fontaneto, nata sulle ceneri del Maggiora, si è aggiudicata campionato e Coppa Piemonte e l’ha dedicato all’amico in ospedale

E’ ancora in coma Stefano Ravedoni, il ragazzo che nell’aprile del 2016 era rimasto schiacchiato dal braccio di una gru. Per colpa di quel grave incidente sul lavoro Stefano Ravedoninon ha potuto essere in campo con il Fontaneto, ma le due vittorie conquistate quest’anno dalla società, nel campionato e in Coppa Piemonte, sono dedicate a lui. Del resto era stata proprio del giovane di Gozzano l’idea di dar vita a una nuova squadra di calcio dopo che il Maggiora (dove militava) si era sciolto. Ne aveva parlato con i compagni, con il mister Andrea Andreini, e insieme avevano deciso di riformare l’Anspi Fontaneto. Ravedoni è molto conosciuto nel mondo del calcio locale, aveva giocato a Ghemme e a Maggiora, poi il passaggio al Cureggio nell’attesa di far nascere la squadra di Fontaneto. Ma non ne ha avuto il tempo: ad aprile il drammatico incidente nell’impresa edile in cui lavorava. Attualmente è ricoverato in una struttura specializzata che si trova nei pressi di Parma, è in coma vigile e riceve costantemente le visite dei familiari e della compagna, che lo scorso mese di agosto lo ha fatto anche diventare papà di una bambina.

 

«Noi continuiamo a pensare a lui e a credere che possa migliorare – dice mister Andreini – e siamo felici per la nascita di questa bimba, è stato come un raggio di sole in una giornata di nuvole. Le vittorie conquistate la scorsa stagione sono state dedicate a Stefano, e non avrebbe potuto essere altrimenti: è stata sua l’idea di ricreare quel gruppo di giocatori, la sua volontà di essere di nuovo tutti insieme ci ha dato la spinta per far nascere la società e poi per conquistare la vetta della classifica e la Coppa Piemonte».

 

E dire che nel corso del campionato la vittoria non era così scontata: «La stagione è partita bene – dice ancora Andreini -, ma verso dicembre si è verificato un calo di tensione e abbiamo raggiunto il nostro picco negativo. Anche a livello di coppa non è andato tutto bene, abbiamo perso in malo modo una partita e le cose non sono migliorate con la ripresa. A metà del ritorno viaggiavamo tra la quarta e la quinta posizione e abbiamo deciso di concentrarci sull’obiettivo più fattibile, che era la coppa. Abbiamo cambiato modo di giocare, ritrovato la quadratura e, anche grazie al sostegno del pubblico, è iniziata la risalita. Alla fine abbiamo avuto la meglio, sia in campionato che con la Coppa Piemonte. E non potevamo fare altro che dedicare a Stefano queste vittorie».

 

Al momento la dirigenza del Fontaneto è al lavoro per mettere in piedi la nuova squadra, l’obiettivo è di incrementare la rosa e di ringiovanirla. «Vogliamo continuare sulla falsariga di quest’anno – conclude Andreini -; l’intenzione è come sempre quella di mettercela tutta».

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