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A Serravalle morto Martinoglio, esperto di carte e filigrane

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Amante della cultura, era presente a molti eventi

Serravalle in lutto per l’addio a Luigi Lucio Martinoglio. Si è spento lo scorso 22 dicembre all’età di 93 anni. Lavorò in Cartiera e divenne un esperto di carte in filigrana. Prima però di intraprendere la carriera nello stabilimento serravallese fu apprendista panettiere. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale  dovette affrontare una serie di esperienze. «Fu arruolato come carabiniere e destinato nel territorio della Bassa Novarese con compiti antifrode – scrive in un ricordo la studiosa serravallese Piera Mazzone – Dopo l’8 settembre venne fortunatamente aggregato ad un reparto tedesco, a Monteu da Po a guardia di un deposito di carburante. Nel 1944, quando le sorti del conflitto volgevano al peggio per gli invasori e lo spettro della deportazione era alle porte, si diede alla macchia e, tramite l’aiuto di alcuni autisti della Cartiera Italiana, riuscì a tornare a Serravalle, dove si nascose sino alla Liberazione. Ai primi di maggio del 1945, con altri carabinieri di Serravalle, riformò la caserma di Borgosesia, dapprima collocata nei locali al pianterreno del Palazzo Municipale, poi spostata all’interno dello stabilimento della Manifattura Lane». Conclusa la guerra Martinoglio tornò al suo lavoro nel settore della carta. «Lucio saldava e cuciva i minuscoli fili di rame lavorati “a filigrana” che costituivano il marchio in negativo di stemmi, loghi, scritte, che andavano inseriti nella forma contenente la pasta di stracci – prosegue Mazzone – dalla quale sarebbe stato poi ricavato il foglio di carta. Lavorò in Cartiera fino alla pensione, raggiunta nel 1985». L’uomo abitava a Bornate.  «Nel maggio del 1954 Lucio si sposò con Luigia Grazioli, offrendo un grandioso pranzo all’Albergo d’Asti. La coppia si trasferì a Bornate e tre anni dopo nacque Mauro, che da molti anni presta servizio presso il Comune di Serravalle come vigile urbano. Lucio fu sempre molto legato alla famiglia, trascorrendo serenamente il tempo della piena maturità accanto alla moglie, che morì nel 2000».

Il serravallese amava la cultura. «Lo ricordo agli incontri del ciclo: “Parole di carta” – conclude la direttrice della biblioteca di Varallo – organizzati nella sala del Centro sociale, seduto accanto a Ferruccio Mazzone, Angelo Biglia, Plinio Croso e ad altri serravallesi legati dall’amore per il paese e per la Cartiera».