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Accoglienza profughi, Varallo cerca una alternativa

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Non più in centro città ma in una piccola frazione, Arboerio. E’ lì, in un’antica dimora da anni in stato di semi-abbandono, che dovrebbero essere accolti i dodici migranti in arrivo a Varallo.

Varallo cerca una alternativa per alloggiare i migranti che dovrebbe giungere in città nei primi mesi dell’anno. Una soluzione potrebbe essere rappresentata da Arboerio, piccola frazione a circa 2 chilometri dal centro. Non più dunque – così come inizialmente indicato dalla Prefettura – la palazzina Asl di viale Cesare Battisti, bensì Villa Eremo, dimora fatta costruire nel 1896 da una ricca famiglia locale la cui proprietà è poi passata alla Piccola Opera della Divina Provvidenza di don Orione che negli scorsi anni ha deciso di alienarla. Rimasto finora invenduto e inutilizzato, l’edificio potrebbe diventare dimora per la dozzina di profughi che saranno assegnati a Varallo.

L’immobile, con i suoi ventun vani distribuiti su tre piani possiede, di fatto, le caratteristiche strutturali per accogliere la comunità di migranti tant’è che già in passato è stata usata dalla congregazione per ritiri ed esercizi spirituali. Spetterà comunque alla Prefettura dare il benestare e, qualora si addivenisse a un accordo con la proprietà, alla cooperativa Anteo il compito di adeguare la struttura allo scopo.

Fermi sulla loro posizione, invece, l’europarlamentare e pro sindaco di Varallo, Gianluca Buonanno, e il primo cittadino Eraldo Botta: “Siamo sempre stati contrari all’arrivo dei profughi nella palazzina dell’Asl – affermano all’unisono – per cui stiamo facendo il possibile per evitare che vengano ospitati in centro città”.

 

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