Seguici su

Attualità

Addio Massimo, amico trasformato in pura luce

Pubblicato

il

Addio Massimo: sono tantissime le persone che hanno voluto tributare l’ultimo saluto a Massimo Cerri.

Addio Massimo: chiesa gremita per l’addio

La malattia l’ha strappato alla famiglia e agli amici a soli 59 anni. Ad andarsene prima del tempo è stato Massimo Cerri, residente a Valduggia ma conosciutissimo anche a Serravalle dove gestiva l’Ottica Foto Cerri in corso Matteotti.
Il funerale è stato celebrato a Valduggia lo scorso sabato. Ha lasciato la moglie Grazia, i due figli Edoardo ed Emma, la mamma Silvana e altri parenti. Tantissima gente sia del paese, sia di Serravalle, ha voluto essere presente alle esequie o al rosario (recitato il giorno prima) per dare l’ultimo addio all’uomo.
A Serravalle l’attività era stata avviata nel 1957 da Francesco Cerri, padre di Massimo, che era fotografo. L’uomo è stato per una sessantina di anni “il fotografo” del paese, il più conosciuto. E’ mancato nel maggio 2019. Nel 1987 Francesco viene affiancato dal figlio Massimo, introducendo una nuova figura professionale, l’ottico optometrista. Il vecchio negozio di foto sviluppo e stampe venne così sostituito interamente dall’attività dell’ottico.

Il ricordo

Di Massimo Cerri offre qui un ricordo Piera Mazzone, serravallese e amica dell’uomo.

«“Ciao quasi coscritta”: un sorriso aperto, il camice bianco svolazzante, Massimo attraversava la strada per venirmi incontro e salutare, sempre affabile e cordiale. Sarà difficile ora passare di lì, quasi al fondo di corso Matteotti, e pensare che non si affaccerà, ma, forse, avverrà come nella poesia di Edgar Lee Master, Dippold l’Ottico, l’unica a non essere un epitaffio, scritta tutta al presente, incentrata su un ottico, che cura i suoi pazienti sanando la loro incapacità di vedere.
Massimo si interponeva tra una lente e l’altra, ben conscio del fatto che non tutti guardiamo il mondo allo stesso modo, era… un mercante di luce: “E adesso?/ Un libro./Leggetemi una pagina./Non posso. Gli occhi mi sfuggono al di là della pagina./ Provate questa lente./ Abissi d’aria./ Ottima! E adesso?/ Luce, soltanto luce che trasforma il mondo in un giocattolo./ Benissimo, faremo gli occhiali così”.
Oggi è come se Massimo fosse nuovamente lì, con il suo sorriso luminoso, senza più traccia di quella sofferenza che veniva da un male subdolo che l’ha stritolato in pochi mesi, ed è come se sussurrasse: “Aprite gli occhi, vedrete che sono nella luce”. Forse lui era un ottico stanco di consentire ai suoi clienti di vedere semplicemente cosa stava loro intorno, che voleva fare occhiali speciali che aiutassero la gente a vedere oltre la realtà, voleva regalare il potere di cambiare il mondo in modo creativo, non possiamo offuscare questo dono con lacrime di tristezza, ma cercare la Luce, quella autentica, che Lui ci indicava».

La sua famiglia

«Papà Francesco certo non si sarebbe aspettato di accoglierlo così presto in quell’abbraccio senza fine, eppure questi tre anni sono volati: aveva avuto molto da fare per consolare la sua Silvana, accompagnare i nipoti Edoardo ed Emma nella vita, ma era rimasto nei dintorni per dare una mano a quel figlio del quale era fiero, che aveva ereditato la passione per la luce, ma non scriveva con la luce, l’aveva studiata in tutte le sue declinazioni, trasformando il negozio in “Ottica Cerri”. Con Massimo aveva combattuto quella battaglia contro la malattia inesorabile, poi aveva capito che niente succede per caso e che insieme avrebbero dovuto aiutare chi è ancora in cammino, sostenere Grazia, che è diventata il baricentro della famiglia, ha preso il testimone e lo porta con coraggio.
La chiesa di San Giorgio, a Valduggia, era colma, come gli occhi delle persone: lacrime trattenute a fatica, parole che non si riuscivano ad articolare, una folla si stringeva accanto alla mamma Silvana, alla moglie Grazia e ai due figli, per manifestare l’affetto di due Comunità attonite per quanto era successo, neppure lo splendore del polittico di Gaudenzio era sufficiente per trasportare il mio cuore più in alto, per salutare quell’amico trasformato in pura luce».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *