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Alagna ricorda l’eccidio del 1944: domenica ci sarà anche il presidente nazionale Anpi
Alagna ricorda l’eccidio del 1944: domenica ci sarà anche il presidente nazionale Anpi
Alagna domenica ricorda l’eccidio del 10 luglio 1944
È prossima la data della commemorazione dell’Eccidio di Alagna. «Quest’anno abbiamo scelto la domenica 10 luglio ed è con particolare piacere che comunichiamo il nome dell’oratore ufficiale: si tratta di Gianfranco Pagliarulo, presidente Nazionale dell’Anpi – spiegano dall’Anpi – Visto il respiro nazionale dell’oratore, ci adopereremo per la più ampia partecipazione». Il programma prevede domenica 10 luglio alle 10 l’incontro dei partecipanti in Alagna Valsesia nel Piazzale Grober, a seguire la messa e alle 11.30 la deposizione corone ai monumenti ai caduti e il luogo dell’eccidio. Per le 11.45 è previsto il saluto dei rappresentanti delle Istituzioni con orazione ufficiale tenuta dal Presidente Nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo
Alla conclusione della cerimonia di Alagna è stato organizzato un pranzo alle 12 al ristorante Baruffa di Scopello a cui parteciperà anche il Presidente Pagliarulo. Per prenotazioni chiamare entro venerdì 8 al numero 339 1928948.
Alagna dunque si appresta a ricordare una pagina dolorosa della sua storia. Il 10 giugno 1944 le autorità fasciste, credendo ormai risolta a loro favore la situazione e necessitando interventi militari antipartigiani in altre aree del paese, avevano richiamato la legione Tagliamento sull’Appennino tosco-marchigiano, lasciando la Valsesia senza propri presidi militari, da Alagna sino ai confini di Gattinara.
La Valsesia è quindi dichiarata zona libera. I partigiani avevano approfittato della situazione calando a valle dagli alpeggi in cui avevano trascorso il periodo da aprile ai primi giorni di giugno e si erano attrezzati per gestire la nuova realtà. In quei giorni i comandi procedettero a numerosi nuovi arruolamenti, che alimentarono oltre misura la dimensione del movimento di liberazione; affluivano in Valsesia da varie parti del territorio, soprattutto dalla pianura, i giovani delle classi richiamate alle armi. Vi erano difficoltà logistiche a organizzare tutte le nuove reclute: mancavano le armi, i viveri erano scarsi e soprattutto non c’era tempo per addestrarle adeguatamente alle difficoltà e agli imprevisti della vita alla macchia. Quando si profilò il ritorno di reparti nazifascisti, i comandi partigiani decisero di far confluire tutti verso Alagna per provvedere allo sganciamento tramite i sentieri delle valli laterali, secondo la tattica già sperimentata in occasione del rastrellamento di aprile. Questa volta però si trattava di muovere più di un migliaio di persone, molte delle quali non avevano alcuna dimestichezza con la montagna e neppure calzavano scarpe adeguate: lo sganciamento si trasformò in una ritirata in cui ci furono molti arresti, anche a causa della presenza di una rete di fedelissimi al fascismo. Tra gli arrestati, otto carabinieri e sette partigiani furono fucilati presso il cimitero di Alagna il 14 luglio 1944.
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