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Allarme clima: sul Rosa si staccano blocchi di ghiaccio

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Allarme clima anche sul monte Rosa: crollo sulla punta Gnifetti.

Allarme clima sul Rosa

Il cambiamento climatico sta mostrando i suoi effetti in alta quota. Martedì 23 luglio alle 9.17 sul Monte Rosa alla Punta Gnifetti si è registrato un maxi crollo di ghiaccio e roccia. A immortalare il momento è stata la video-webcam posta al rifugio Zamboni-Zappa, a rilanciare la notizia il sito www.meteobook.it, sempre pronto a catturare le curiosità dei cambiamenti climatici. E’ l’ennesima testimonianza del cambiamento climatico e soprattutto degli effetti che si stanno registrando in montagna. Il Monte Rosa viene continuamente monitorato proprio per capire come sta cambiando il clima, dal 2015 infatti alla base della parete est è stato allestito anche un punto di osservazione che rientra nell’ambito del “Progetto Vivo”. Il sito www.meteobook.it, come detto ha rilanciato la notizia. E Luca Angelini nel suo articolo fa notare che «l momento del crollo il livello dello zero termico in libera atmosfera era infatti posto mediamente a 4.600 metri e alla Capanna Margherita si registravano +4,2°».

Un evento significativo

Quello registrato alla Punta Gnifetti è stato un evento davvero particolare. «Il crollo – riprende Angelini – sembra essere dovuto in parte anche al parziale cedimento del permafrost interno, ossia del mantello glaciale che, come un collante, tiene insieme le rocce instabili d’alta quota». La conformazione del Monte Rosa sta cambiando. Notizia Oggi già a settembre aveva raccontato i cambiamenti avvenuti in questi anni sul ghiacciaio di Indren, meta negli anni d’oro della Valanga Azzurra e della Valanga Rosa. Mettendo in comparazione un’immagine d’epoca con quelle odierne si capisce la situazione. A metà degli anni Sessanta in una foto in bianco e nero si vedeva non solo la neve, ma anche gli impianti funzionanti e sciatori pronti a cimentarsi nella discesa. Oggi invece soltanto rocce e qualche rigagnolo d’acqua qua e là.

Senza ritorno

Indietro non si torna, gli effetti del surriscaldamento del pianeta si vedono anche in alta Valsesia. Negli anni Settanta si incontravano i campioni come Gustav Thoeni, per lui il ghiacciaio di Indren era una vera e propria palestra dove tornava per allenarsi dopo ogni vittoria. Oggi non resta più nulla dello sci di allora. Estate torrida anche alla stazione meteorologica dell’Arpa Piemonte alla Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa a 4554 metri. Le temperature sono state positive per almeno dieci giorni, arrivando addirittura a segnare +9.7 °C e in settimana i termometri si sono più volte mantenuti sopra lo zero.

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1 Commento

1 Commento

  1. Bettina

    5 Agosto 2019 at 7:33

    Tutto questo lo hanno detto gli scienziati già 30 anni fa. Avevano previsto tutti gli scenari che adesso si verificano puntualmente. Nessuno ha creduto. Dobbiamo pagare il conto. È inutile piangere adesso.

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