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Ancora nessun aiuto da Stato e Regione. L’accusa degli industriali di Grignasco alluvionati

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Ancora nessun aiuto da Stato e Regione. Gli imprenditori dell’area D1 fanno ancora i conti con i danni subiti dal Sesia.

Ancora nessun aiuto da Stato e Regione

Sono ormai passati più di cinque mesi dalla devastante alluvione che ha colpito anche la zona industriale D1 a Grignasco. Eppure a oggi gli imprenditori grignaschesi non hanno ancora ricevuto alcun contributo dallo Stato e dalla Regione. A confermare la situazione è Antonietta Melacarne, titolare di “Ceramica Più”, una delle realtà commerciali fortemente colpite dalla esondazione del fiume.

La solidarietà dei grignaschesi

«Ci stiamo dando un gran da fare per portare avanti il nostro lavoro anche se non è facile – commenta l’imprenditrice –. A oggi dobbiamo ringraziare il Comune per la vicinanza dimostrata, la popolazione di Grignasco che ci è venuta ad aiutare a spazzare via il fango subito dopo la tragedia e gli alpini per la raccolta fondi che hanno dedicato a noi e ad altre aziende alluvionate. Quanto alla Regione e allo Stato non abbiamo ricevuto nulla come aiuti. Faccio un esempio: per i nostri collaboratori a cui è stata aperta la cassa integrazione non sono ancora arrivati i versamenti di gennaio, e siamo a marzo. È davvero molto dura».

Bisogna ricostruire l’ala esposizioni

Andare comunque avanti nonostante il periodo economico difficile e la pandemia non è per nulla semplice. «Siamo grati anche ai nostri fornitori che ci hanno dato la possibilità di prorogare certe scadenze, ma in sé la situazione è complessa – prosegue la grignaschese -. Dopo quella tremenda notte di ottobre non abbiamo ancora avuto la possibilità di ricostruire l’ala esposizioni e lavoriamo con pamphlet e brochure illustrative. Ma non demordiamo e continuiamo ad andare avanti nonostante le difficoltà».

La speranza resiste

«Non ci stiamo abbattendo, però purtroppo ci sentiamo un po’ abbandonati dalle istituzioni – conclude la imprenditrice -. Ci auguriamo che gli aiuti paventati a ridosso del cataclisma prima o poi arrivino perché con la pandemia in corso, unitamente alla crisi economica senza contributi, risulta particolarmente complesso portare avanti qualsivoglia attività, in particolare per chi ha subito profonde ferite a causa degli eventi atmosferici».

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