Seguici su

Attualità

«Bandiere a mezz’asta per sanità di Varallo»

Pubblicato

il

Lettera aperta di Vincenzo Zanellato: «Siamo tornati all’anno zero»

Da un cittadino di Varallo (che anni fa era stato referente del Tribunale del malato) riceviamo e pubblichiamo.

«Dopo circa 25 anni siamo rimasti all’anno zero. Chiuso l’ospedale, l’amministrazione Pitto aveva fissato un accordo con la Regione Piemonte e la Maugeri per 80 posti-letto per la riabilitazione che avrebbero dato un impulso anche all’economia varallese. Dopo l’amministrazione Pitto è subentrata l’amministrazione Buonanno. Dopo poco tempo gli 80 posti-letto sono scesi a 50 e poi sono stati azzerati. L’accordo con la Maugeri, non si conosce il motivo, è stato rescisso. Chissà se qualcuno è a conoscenza dei motivi di questo fallimento? A questo punto, la Regione Piemonte ha dovuto risarcire alla Maugeri ben 5 milioni di euro per poter entrare in possesso della struttura. Non sapendo più come destinare la struttura ospedaliera, qualcuno si è inventato il nome “ad effetto” di Casa della salute aggiungendo, inoltre, altri due milioni di euro per arredi e opere varie. Il costo totale di questo spreco è di circa 14 miliardi delle vecchie lire, ovviamente a carico dei contribuenti.
Vorrei segnalare che la struttura sanitaria in viale Cesare battisti, con il nome di Dipartimento di prevenzione e medicina di base, forniva gli stessi servizi, se non di più, di quelli offerti dalla Casa della salute. Erano inoltre disponibili comodi posteggi auto a non pochi metri dalla struttura.

Riguardo poi ai 10 posti-letto ora trasferiti presso l’ospedale di Borgosesia che consentiranno un risparmio alla Regione Piemonte di 800mila euro annui, vorrei chiedere alla dott.ssa Serpieri perché questa operazione non è stata fatta subito, evitando di inserirli per oltre tre anni nell’ospedale di Varallo con ulteriori costi di ristrutturazione e di arredo. La dott.ssa sostiene che l’ospedale di Borgosesia è un ospedale di base ma questo tipo di ospedale ha delle basi per dare una sanità sostenibile dato che le figure professionali in uscita non vengono sostituite? L’unica preoccupazione dell’Asl 11 è di far quadrare i bilanci con grave disagio per l’utenza. I tempi di attesa per le visite specialistiche si allungano per mancanza di personale e sono ormai insostenibili. Trattasi di un vero attentato alla salute nei confronti di chi non ha le possibilità economiche per rivolgersi alle strutture private.

La sanità varallese è stata oggetto di un vero “killeraggio”, complici anche molti sindaci dell’alta valle che non hanno saputo difendere la sanità dei loro paesani per seguire le direttive della politica. La sanità non deve produrre utili e non deve ridurre i costi sulla carne viva dei più deboli. Inoltre, in ultimo, non deve essere un serbatoio di voti e non deve essere considerata uno sponsor per la politica».

Vincenzo Zanellato

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook