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Biasetti: «Avevo posto il veto sul trasloco dell’alberghiero»

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Intervento dell’ex sindaco di Trivero ed ex vice presidente della Provincia di Biella

«Sulla possibilità di traslocare l’istituto alberghiero avevo posto un veto». Dopo essere stato tirato in ballo da diverse parti a proposito del trasferimento della scuola da Caulera a Mosso, l’ex sindaco di Trivero ed ex vice presidente della Provincia di Biella Massimo Biasetti si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Nei giorni scorsi la Provincia ha preso una decisione che pare definitiva, dato che – questo si sostiene – servirebbero almeno due milioni di euro per mettere a posto il vecchio edificio. «E’ una cifra assurda», sbotta però Biasetti.

E’ fuori dalla vita amministrativa, ma vuole comunque chiarire la sua posizione. «Non c’è nessuno che sta tramando alle spalle del territorio, come vedo che sospetta il mio “amico” Piero Casula. Come detto, finchè sono stato in Provincia la mia parte l’ho sempre fatta. Non è stato un difendere il territorio a prescindere, ma assumere posizioni ragionate. E sono convinto che la scuola debba continuare a rimanere lì dove si trova. Le famiglie la apprezzano, è costruita in un ex albergo e ha formato fior di professionisti. Magari si potrebbe pensare anche a un progetto per potenziarla e legarla ancora di più al territorio».

Le magagne strutturali però ci sono: «Comune e famiglia Zegna stanno facendo effettuare un computo delle spese. La Provincia parla di due milioni di euro, io dico che possiamo toglierci uno zero. Il fatto che negli ultimi anni, a causa della crisi della Provincia, non siano stati più impegnati fondi per la manutenzione della struttura ha determinato una serie di criticità, in particolare per la palestra, attualmente inagibile. Il problema infiltrazioni si può risolvere con un drenaggio. Bisogna intervenire nella palestra visitata dai vandali, ma l’edificio è ancora in buono stato. Del resto, è logico che se a una struttura non fai mai manutenzione, questa prima o poi ti presenta il conto».

Ma Biasetti pone anche una questione di atteggiamento. «La Provincia ha annunciato dall’oggi al domani la decisione di chiudere. Avrebbe fatto meglio a confrontarsi con il Comune di Trivero – commenta l’ex sindaco -. Magari chiedendosi se non era il caso di intervenire sullo stabile attuale. E poi siamo sicuri che il trasferimento a Mosso sia a costo zero? Insomma, le cucine dovranno pur farle… Ma soprattutto, è vero che la Provincia ha chiesto di poter portare via dall’alberghiero i banchi e le varie attrezzature che sono state acquistate negli anni dal Comune di Trivero? Insomma prima di sconvolgere un paese bisognerebbe pensarci bene e sentire tutte le campane. Qui si è deciso di spostare una scuola ch’è una eccellenza del territorio. Poi è vero che i disagi non mancano per i trasporti o altro, ma se ne può se sempre parlare…».

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