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Cai Valsessera regala escursioni rilassanti agli infermieri stressati

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Infermiere di comunità: servizio in arrivo anche in alta Valsesia

Cai Valsessera propone la montagnaterapia agli infermieri per recuperare dallo stress.

Cai Valsessera per gli infermieri

Un altro modo per ringraziare chi si è prodigato durante la pandemia. Si chiama “Dietro ai miei passi, dentro ai miei spazi” ed è il progetto di montagnaterapia, il primo in Italia, promosso dalla sezione Valsessera del Cai a favore degli infermieri della Valsessera e Valsesia. La serata di presentazione  ha riscosso un notevole interesse da parte dei destinatari del progetto.

«Il progetto – spiega Marta Tadi, referente del progetto del Cai – rappresenta anche un grande “grazie” a chi è stato ed è ancora in prima linea in questo difficile periodo che è la pandemia. E’ un modo per rendere quanto abbiamo ricevuto dal punto di vista umano e professionale. Abbiamo deciso quindi di dedicarci agli infermieri per ripagare gli sforzi e le energie che hanno messo e mettono ancora in campo. Per questo metteremo proporremo una serie di passeggiate sul nostro territorio con lo scopo di aiutare a recuperare e alleviare la sindrome da burn-out e di svuotare lo “zainetto emozionale”. Comunque sarà un modo per camminare insieme in tranquillità, in mezzo alla natura».

Dimostrazione di interesse

Oltre agli accompagnatori e volontari del Cai, che hanno seguito un corso di preparazione, saranno presenti counselor professionali che saranno in grado di fornire un sostegno mirato, nel caso venisse richiesto. «La serata di presentazione – continua Tadi – è andata davvero bene sia online che in presenza. L’interesse per questo progetto, il primo in Italia, c’è e siamo contenti di questo. Hanno partecipato infermieri non solo dell’ospedale di Borgosesia, ma anche infermieri domiciliari. Siamo stati contattati da professionisti delle carceri di Vercelli e anche di strutture ospedaliere di Brescia. Vista la situazione vissuta in quella zona durante la pandemia, è stato motivo di orgoglio essere stati contattati da loro, per la valenza di questo percorso che hanno ritenuto valido e utile. Abbiamo inoltre avuto modo di conoscere meglio il loro drammatico vissuto, che purtroppo è noto a tutti».

Le passeggiate

Il progetto di montagnaterapia, che coinvolgerà il gruppo di infermieri, prevede alcune uscite sul territorio e dovrebbe partire nel mese di luglio. «L’idea – conclude Tadi – è quella di iniziare con le nostre passeggiate a fine luglio, tra sabato e domenica, anche se non c’è ancora una data precisa. Il numero dei partecipanti sarà al massimo di dodici, così da seguirli al meglio. Attualmente a dare la loro adesione sono stati in quattro, ma altri hanno dimostrato il loro interesse. In ogni caso il progetto verrà portato avanti. Il Cai quindi metterà a disposizione la conoscenza del territorio mentre i counselor professionali offriranno il loro supporto per la gestione emotiva. Si potrà anche solo camminare, in ogni caso ci sarà chi sarà pronto ad ascoltare nel rispetto della privacy. Si tratta di un progetto totalmente gratuito, proprio per dare un’opportunità a chi è stato presente sino ad ora in prima linea e ha accumulato stress ed emozioni. E’ un gesto che il Cai ha voluto fare per chi in questa pandemia non si è risparmiato».

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