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Calcio locale in lutto: addio a mister Giorgio Rotolo, 54 anni

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Calcio locale in lutto: addio a mister Giorgio Rotolo, 54 anni. L’allenatore ucciso da un tumore: aveva lasciato la panchina un mese fa.

Calcio locale in lutto: addio a mister Giorgio Rotolo, 54 anni

Tutto lo sport locale in lutto per la scomparsa a soli 54 anni di Giorgio Rotolo, fino a un mese fa allenatore dello Stresa calcio. L’uomo da circa due anni stava combattendo contro un tumore che lo aveva colpito alla mandibola. Ha cessato di vivere all’hospice di Galliate.

Tra i vari ricordi che in queste ore si leggono sui social, ecco quello del Romentino-Galliate-Ticino, dove Rotolo aveva lavorato negli anni scorsi: «Giorgio Rotolo ci ha lasciati. Dopo aver combattuto una lunga battaglia contro un brutto male si è spento poco fa all’ospedale di Galliate. Rotolo aveva 54 anni, era professore di Educazione Fisica presso il “Ravizza” di Novara e nelle ultime due stagioni aveva ricoperto l’incarico di allenatore dello Stresa.

Questa estate, in vista dell’impegno in Serie D, Giorgio aveva deciso di fare un passo indietro per concentrarsi sulla sua salute personale. La nostra società lo ricorda con affetto per i due anni trascorsi sulla panchina dei verdegranata nelle stagioni 2017-18 e 2018-19. Con immenso dolore, l’Rg Ticino porge le sue più sentite condoglianze alla famiglia di Giorgio e a tutti i suoi cari».

Una carriera nel calcio

Aveva iniziato come calciatore, facendosi valere come centrale di difesa e concludendo la sua esperienza sul campo a Trino. Poi cominciò ad allenare alcune formazioni giovanili, approdando infine alle prime squadre. A maggio con lo Stesa il successo più importante: la promozione in Serie D. Ma non ha potuto nemmeno iniziare con la nuova categoria, perché aveva deciso di ritirarsi prima dell’inizio del campionato.

«Nonostante io abbia messo ogni energia in queste settimane sul campo – aveva scritto in un messaggio di commiato -, mi sono accorto che non sarebbe stato possibile, fisicamente, sopportare il ritmo di lavoro che questo impegno richiede. Allora ho deciso, pur con tanta sofferenza, di fare un passo indietro e di lasciare che la squadra potesse essere guidata da un allenatore in grado di sopportare completamente questo compito»

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