Cari pescatori, tutelare i fiumi vuol dire tutelare la vita. Antonino Curcio, replica a Giovanni Tacchini, presidente regionale di Unpem (Unione nazionale pescatori a mosca), che a sua volta aveve scritto l’altra settimana a Notizia Oggi.
Cari pescatori, tutelare i fiumi vuol dire tutelare la vita
«Anche se vi sono leggi che tutelano i pescatori – scrive a sua volta – ciò non significa che uccidere i pesci sia giusto. Anni fa infatti esistevano leggi che tutelavano gli schiavisti, poi ci sono state leggi che permettevano di uccidere chiunque fosse di un’altra etnia, ci sono Paesi dove si possono comprare o affittare bimbi per abusarne…». Scrive ancora Curcio: «La frase “i pescatori ripopolano i fiumi” è di un’ipocrisia inimmaginabile. Questi soggetti allevano pesci per poi buttarli nel fiume e andarli a ripescare. Gran parte dei pesci muoiono immediatamente perchè cresciuti in vasche quindi non abituati alla vita libera. Muoiono di stenti, fame e freddo, ma questi ripopolamenti sono comuni fra pescatori e cacciatori: la loro è solo una forma di egoismo, lo fanno solo per se stessi, per divertirsi a uccidere, e non gliene frega nulla della fauna o dell’ambiente».
Il “No-Kill”
Infine, una stoccata anche per quanto riguarda la pesca “no kill”, quella cioè dove il pescato viene reimesso vivo nell’acqua: «Vorrei fare una prova con il signor Tacchini, con le mani legate agganciarlo ad “un amo finissimo e senza ardiglione”, trascinarlo contro corrente e tirarlo fuori dall’acqua, se ci dimostrerà che non avrà sentito dolore gli darò ragione e chiederò scusa a tutti coloro che praticano questa barbarie». Il presidente Unpem aveva infine sottolineato l’assenza dei vegani ogni volta che davvero il torrente era messo in pericolo da secche o altre: «Prima di fare un articolo contro gli attivisti, Tacchini avrebbe dovuto informarsi. E’ capitato già di andare nei fiumi e torrenti in secca per salvare i poveri pesci che sarebbero morti agonizzanti: lo invito ad andare a vedere l’ album pubblicato nella nostra pagina ufficiale di Facebook. Infine vorrei ricordare che la libertà di ognuno termina dove inizia il diritto alla vita di un altro essere vivente… e gli altri sono anche gli animali. Si può impiegare il proprio tempo in tanti modi costruttivi senza che questo contempli l’alzarsi la mattina presto per andare a cacciare nei boschi o a pescare nei fiumi, distruggendo vite».
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