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”Cecchina” e Fani, due ”nonne” da 208 anni

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Francesca Tassera, originaria di Pray, ha spento 105 candeline a Sant’Anna, mentre Fani Matella, nata a Pogno, ha raggiunto i 103 anni

Festeggiati nei giorni scorsi due compleanni ultracentenari. Domenica scorsa ha raggiunto i 103 anni Fani Matella di Valduggia e mercoledì è arrivata a 105 primavere Francesca Tassera di Pray. Fra le donne più longeve della zona, entrambe sono lucide e ancora attive. E se Tassera è ospite da quattro anni della casa di riposo di Borgosesia, la decana valduggese vive ancora da sola nella sua abitazione in centro al paese.

Tassera ha vissuto sino alla soglia del secolo in Valsessera, a Pray e poi a Pianceri Alto. Per i suoi 105 anni è stata festeggiata venerdì nella casa di riposo borgosesiana, da familiari e parenti, dal personale e dagli ospiti della struttura e dal consigliere Gianna Poletti per l’amministrazione comunale di Borgosesia. Nata il 3 agosto 1911 a Serravalle, Tassera si è trasferita con la famiglia, all’età di tre anni, a Pray e poi dal 1930 a Pianceri Alto, dove ha vissuto sino a pochi anni fa. Sposata con Rizzieri Dal Conte, ha avuto una figlia, Rina; ha lavorato nel reparto filatura della “Trabaldo” di Pray. Fino a quando è rimasta a Pianceri ha vissuto in completa autonomia, senza grossi problemi e riuscendo anche a fare i piccoli lavori domestici. In paese la chiamano ancora con affetto “Cecchina”. Grazie al carattere gentile e cordiale, riesce a farsi volere bene da chiunque: «E’ esattamente come era vent’anni fa – racconta un parente -, e non solo di carattere, ma anche esteticamente. E non rinuncia ad alcune abitudini. Non riesce stare senza la sua borsa: anche in casa di riposo quando ci sono feste, la porta sempre con sé». E non rinuncia nemmeno a mangiare bene: «Sappiamo che se qualcuno accanto a lei avanza qualcosa nel piatto, a finirlo ci pensa lei». Per la festa di compleanno non è mancata la musica di Andrea Veronese.

Se Tassera è in casa di riposo, Fani Matella, la decana valduggese, vive ancora da sola. E cucina, mette in ordine la casa, guarda la televisione, risponde al telefono e va ogni settimana dal parrucchiere. La centenaria è nata a Pogno il 31 luglio 1913. L’infanzia della donna non è stata per nulla facile: rimasta orfana in giovanissima età, ha vissuto per un breve tempo con i nonni a Valpiana e dopo la loro morte è andata ad abitare con una zia materna. Da ragazza ha conosciuto Giuseppe Gervasini, con il quale si è poi sposata e trasferita a Valduggia; dal matrimonio è nata la figlia Anna Maria. Sin da ragazzina si è occupata della campagna, e fino alla pensione ha lavorato come animista in fonderia, prima a Valduggia e poi a Borgosesia.
Sebbene abbia spento 103 candeline la donna è del tutto autosufficiente: «Ogni mattina passo a trovarla per accertarmi che stia bene – racconta la figlia – e spesso mi dice che non sono costretta ad andare sempre, che lei non ha bisogno di niente. Ed è vero: si prepara da mangiare da sola e tutti i giorni sistema la casa, che ama molto. Spesso le ho proposto di trasferirsi da me, ma non ne vuole proprio sapere. Alcuni giorni mi accompagna per le commissioni e tutte le settimane vuole andare dal parrucchiere, un’abitudine a cui non vuole proprio rinunciare».

Il giorno del suo compleanno è stata festeggiata dai parenti al ristorante: «Non ha rinunciato a nulla – conclude la figlia -: le piace mangiare tutto, non ha problemi di digestione, mangia anche la bagna cauda, però sempre con moderazione».
E non rinuncia nemmeno alla televisione: «Per me è una vera compagnia – dice “nonna” Fani -: tengo il televisione praticamente sempre acceso, guardo quasi tutto però non sopporto quei programmi dove gli ospiti urlano sempre, penso che questi programmi siano un danno per tutti».

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