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Coggiola, avanti a fatica la raccolta firme contro lo Sprar

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Il consigliere di minoranza Paolo Setti: «In tanti ci dicono di essere contrari all’apertura, però poi mettere nero su bianco sembra che sia la cosa più difficile al mondo»

Prosegue a Coggiola la raccolta firme contro lo Sprar avviata dal gruppo di minoranza “Noi di Coggiola”. «Stiamo avendo un buon riscontro – spiega il capogruppo Paolo Setti -. Purtroppo in tanti ci dicono di essere contrari all’apertura dello Sprar in paese, ma poi mettere una firma sul foglio sembra che sia la cosa più difficile al mondo…». Finora sono un centinaio le sottoscrizioni raccolte. «E’ logico che dobbiamo arrivare a un numero consistente – riprende -. Voglio in parte rispondere alle critiche rivolte dai sindaci di Pray e Coggiola alla nostra iniziativa. Qui nessuno sta sparando parole al vento e il nostro incontro era di informazione e non una serata politica. La presenza di Michele Mosca e Claudio Corradino era solo per dare una testimonianza di amministratori che hanno avuto a che fare con i centri di migranti». E aggiunge: «Ho parlato anche con questi ragazzi che vengono accolti nei nostri centri, sono persone che non vogliono stare qua. Mi chiedo quindi che futuro possiamo dargli. Senza dimenticare che a lungo tempo potrebbero esserci difficoltà nel gestire lo Sprar: vediamo come il Ministero fatichi a pagare i pocket money alle cooperative, se non arriveranno i soldi per lo Sprar chi pagherà Il Comune?».

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