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Coggiola, marcia indietro sui buoni mensa: si pagano solo in municipio

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Con il nuovo dispositivo informatico, da settembre il Comune aveva chiesto alle due edicole del paese di collaborare per gestire il sistema

«I buoni mensa non si potranno più caricare in negozio non per colpa dei commercianti di Coggiola, ma perchè come era stata impostata non era una procedura corretta». Cinzia Nicola dell’edicola “Coccinella” non ci sta a passare per “cattiva”, e lo stesso vale per il collega. A Coggiola infatti i buoni mensa si torna a pagarli in municipio, e i genitori si lamentano. Con il nuovo dispositivo informatico da settembre il Comune aveva chiesto alle due edicole del paese di collaborare per gestire il sistema: i genitori si recavano nei due negozi ed effettuavano la carica della tessera, poi i soldi venivano ritirati da un dipendente comunale. Ora invece bisogna rivolgersi in municipio, ma gli orari non aiutano, visto che per esempio al pomeriggio gli uffici non sono aperti.

«I buoni mensa venivano caricati in edicola – spiega Nicola -. E’ logico che in ogni momento eravamo a disposizione e per i genitori era una comodità. Ma per gestire denaro pubblico bisogna essere agenti contabili e noi non lo siamo. E’ stato fatto un passo indietro in quanto non possiamo caricarci di responsabilità burocratiche: essere agenti contabili vuol dire anche rendicontare tutto alla Corte dei Conti. Tra l’altro, era una attività che si faceva a titolo gratuito».

I genitori quindi per ricaricare le tessere mensa devono rivolgersi al municipio. «Purtroppo qualche genitore è venuto da me lamentandosi per il fatto che non collaboravamo più con il Comune – riprende Nicola -. Dagli uffici comunali come giustificazione avrebbero detto che non è stato trovato più l’accordo con i commercianti. Ma le cose non stanno così. Semplicemente per come era stata impostata, non era una situazione regolare».

E aggiunge: «Il Comune tra l’altro dovrebbe andare incontro ai genitori e tenere aperto almeno un pomeriggio a settimana per dare la possibilità a chi lavora al mattino di poter caricare la scheda della mensa». La questione è stata affrontata anche in consiglio comunale. Interviene il consigliere Laura Speranza: «Quando ho saputo come veniva gestita la ricarica dei buoni mensa sono inorridita. Prima di tutto si tratta di denaro pubblico e quindi chi effettua questa incombenza per conto del Comune dovrebbe essere un agente contabile, poi bisogna rendicontare tutto alla Corte dei Conti. Fatto invece come era stato impostato è una cosa gravissima e in consiglio abbiamo presentato anche un’interrogazione, ma la risposta ricevuta non è stata per nulla pertinente. Per questo abbiamo fatto le segnalazioni a chi di dovere». 

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