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Coggiola municipio bloccato da due settimane: colpa di una mail “infetta”
Coggiola municipio bloccato da due settimane: colpa di una mail “infetta”. «Speravamo di avere risposte brevi dai tecnici – spiega il sindaco Paolo Setti -, ma al momento siamo ancora fermi al palo. Non posso ringraziare i dipendenti comunali che si stanno adoperando come meglio possono per cercare di evitare più disagi del dovuto».
Coggiola municipio bloccato da due settimane
Tutto è partito da una mail in cui l’hacker minacciava il Comune di infettare tutto il sistema se non si fosse pagato. «Abbiamo ricevuto una mail di ricatto – conferma il vice sindaco Laura Speranza -. In realtà non abbiamo fatto neppure tempo a leggerla che il virus aveva già intaccato tutto il sistema. Siamo ormai fermi da giorni, speravamo di poter riuscire a uscire da questa situazione in tempi brevi ma non è stato così».
A giorni comunque tutto dovrebbe tornare alla normalità. «Abbiamo contattato la Siscom e una ditta specializzata, oltre al nostro tecnico – riprende Speranza -. Stanno lavorando per risolvere il sistema e anche per cercare di recuperare tutto quanto possibile». Non mancherà la denuncia anche alla polizia postale di Biella per cercare di risalire al pirata informatico che ha deciso di infettare il server di Coggiola.
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Laura Speranza poi aveva vissuto una situazione simile da dipendente comunale. «Era successo nel Comune di Viverone anni fa – riprende -. Ma in quel caso solo un computer era stato infettato. In questo caso invece è l’intero sistema ad essere andato in tilt e questo ha complicato non poco le cose». I disagi sono per gli utenti e professionisti che hanno bisogno dei servizi comunali, ma anche per l’amministrazione. «Anche l’attività amministrativa ha avuto un notevole rallentamento – osserva il sindaco Paolo Setti -. Ci siamo insediati da poche settimane e già ci siamo trovati a dover fare i conti con un problema non da poco. Al momento tutte le attenzioni sono concentrate sulla ripartenza del nostro sistema informatico».
Il costo sarà salato
Ci sarà poi da affrontare anche la questione del costo per le operazioni di ripristino. «Sarà sicuramente un esborso importante – aggiunge -. Purtroppo hanno colpito noi, ma poteva capitare a chiunque…»
Un anno fa invece era stata la mail dell’oratorio di San Giorgio a Coggiola ad essere stata hackerata. Dall’indirizzo di posta erano partite mail con una strana richiesta di aiuto: «Mi servono 1000 euro per tornare dall’Angola». Ma in realtà era una truffa e nessuno per fortuna ci era cascato.
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