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Comune piemontese impone il Daspo urbano a prostitute e clienti

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Comune piemontese impone il Daspo urbano a prostitute e clienti. Divieto di tornare sul territorio per chi è stato segnalato. Al terzo sgarro c’è l’arresto.

Comune piemontese impone il Daspo urbano a prostitute e clienti

Pugno duro dell’amministrazione comunale di Villastellone, centro della cintura metropolitana di Torino, contro la prostituzione in paese. E’ stato infatti istituto il Daspo urbano (cioè il divieto di entrare in paese) non solo a chi esercita quello che viene chiamato il mestiere più antico del mondo, ma anche ai loro clienti.

Questo perché le tre strade provinciali che attraversano il centro urbano sarebbero “letteralmente assediate dalla prostituzione su strada”, come spiegano gli amministratori. Un fenomeno che «ha conosciuto un preoccupante incremento con l’estate, di fatto raddoppiando. E quello che è peggio, l’atteggiamento delle lavoratrici del sesso a pagamento si è fatto aggressivo e invadente nei confronti di chiunque si trovi a transitare per quegli assi viari».

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Si arriva fino al carcere

Si introduce quindi per le persone segnalate il provvedimento adottato dal decreto Minniti del febbraio del 2017, autorizzando i Comuni a intervenire sulle situazioni di decoro e molestie.

Con la prima segnalazione, i vigili o i carabinieri emettono al soggetto una sanzione tra i 100 e i 300 euro e impongono l’allontanamento per 48 ore dal territorio comunale. Al secondo sgarro si impone al soggetto il divieto di accesso totale al territorio comunale per 12 mesi (o 24 se ha già riportato condanne).

Infine in caso di ulteriore recidiva, si arriva all’arresto con condanna a un anno o due se già pregiudicato.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Francostars

    26 Dicembre 2022 at 14:01

    Affermo che solo se si crea un reale impedimento all’accesso ed all’usufrutto della specifica area protetta, si può applicare il Daspo urbano.

    • vincenzo

      26 Dicembre 2022 at 19:18

      sarebbe meglio cambiare mentalità, e pregiudizi sociale x aprire le case x prostitute, in modo legale, come fanno tanti paesi euro,
      piuttosto che fare leggi e leggini intrecciati, che poi ognuno fa come vuole.
      basta un dottore x visite mediche.
      partite iva x le prostitute che paghino le normali tasse
      almeno ti fai conoscere a viso aperto che stare di nascosto con 5 minkia al colpo e poi bella faccia e santa di giorno
      e non dite che avete la figlia vergine a casa e non esce mai, che e una barzelletta

  2. Aldo

    26 Dicembre 2022 at 17:38

    invece i tossi hanno via libera dappeslrtutto

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