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Contatori sulle fontanelle di montagna: Rimella guida la rivolta

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Contatori sulle fontanelle di montagna: addio al sogno dell’acqua libera. Ma c’è chi protesta: «Le fontane sono storia».

Contatori sulle fontanelle di montagna

Una circolare dell’Ato 2 prevede che entro il 31 ottobre tutte le fontanelle presenti sui territori comunali, da definire in collaborazione con il gestore Cordar Valsesia, dovranno essere «dotate di sistema di rivelazione dei consumi e di contro per il risparmio della risorsa idrica, quali “bottoni” di interruzione dell’erogazione contro gli sprechi». E il sindaco di Rimella Riccardo Peco prende posizione.
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La protesta

Peco non ci sta: «Le nostre fontane sono storia, tradizione, elementi caratteristici del paesaggio, la loro presenza oltre a garantire le funzioni primarie della risorsa acqua hanno la funzione di “regolare” l’attività dei nostri acquedotti: mantenendo l’acqua in circolazione si evitano ristagni, si garantisce la tubazione pulita, si evita la possibilità di gelo nelle tubature nei mesi più freddi. Ora ci viene chiesto il “censimento delle fontanelle, rilevando contestualmente la necessità di mantenimento o dismissione” sul territorio comunale, dovremo poi installare il contatore, questo al fine di monitorare eventuali perdite dell’acquedotto ed infine ci chiederanno di pagare l’acqua “nostra e pubblica”, raccolta e distribuita dai nostri acquedotti consegnati perfettamente efficienti e messi a reddito da una “legge discutibile” da enti gestori che producono utili».

«Non si aiuta la montagna»

E il sindaco di Rimella sa già che per i piccoli Comuni montani questa nuova disposizione sarà solo un costo: «Se lo scopo fosse quello di evitare sprechi della risorsa acqua sottolineo che in montagna l’acqua raccolta nei serbatoi e non utilizzata (il troppo pieno) viene comunque dispersa e… “sprecata”. Quale sarà la scelta obbligata di un piccolo comune con decine di fontane sparse sul territorio? Dove sono le politiche che tutelano il territorio? Ci vogliono fare chiudere anche le fontane. Io non ci sto». Peco ha voluto condividere il suo pensiero anche sui social. E c’è chi ricorda: «I nostri vecchi hanno costruito opere d’arte, acquedotti e altro. Quando li hanno realizzati è necessario ricordare che le tante fontane servivano perché allora pochi avevano l’acqua in casa».

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