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Coronavirus: tutta l’Italia è zona protetta. «Non c’è più tempo»

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Coronavirus: tutta l’Italia è zona protetta. «Non c’è più tempo». Ieri sera il nuovo decreto del premier: in tutto il Paese le stesse misure adottate domenica a Vercelli e Novara. Si può viaggiare ma solo per lavoro.

Coronavirus: tutta l’Italia è zona protetta. «Non c’è più tempo»

«Tempo non ce n’è: stiamo avendo un numero elevato di contagi e di persone ricoverate e anche purtroppo di quelle decedute. Ai loro cari va tutta la nostra vicinanza. Le nostre abitudini quindi vanno cambiate ora, dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia: parlo dei nostri cari, dei nostri genitori e dei nostri nonni. Dobbiamo farlo subito e ci riusciremo solo se tutti ci adatteremo a queste norme più stringenti». E’ un passaggio del messaggio di ieri sera del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ha esteso a tutta l’Italia le stesse misure adottate domenica per la Lombardia e altre 14 province, tra cui Vercelli e Novara.

Le restrizioni

Occorre quindi evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza; bisognerà dare giustificazione degli spostamenti alle forze dell’ordine presenti ai varchi o di pattuglia sul territorio. Resta quindi la possibilità di andare a lavorare.

Raccomandazione a chi accusa sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, e contattare il proprio medico curante.

Divieto per chi si trova in quarantena di lasciare la propria abitazione.

Divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati.

Sospensione dei servizi per l’infanzia e dell’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, con indicazione ai presidi di approntare, se possibile, la didattica a distanza.

Sospensione di tutte le manifestazioni organizzate in luogo pubblico o privato, comprese le attività culturali, cinema, teatri, discoteche e sale da ballo

Sospensione delle cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri, delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e ricreativi.

Limitazione delle visite ai parenti ricoverati in ospedale o in casa di riposo.

Limitazione dell’attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 a patto che il gestore faccia rispettare la distanza di un metro tra gli avventori.

Chiusura nelle giornate festive e prefestive delle medie e grandi strutture di vendita e dei negozi all’interno dei centri commerciali.

Apertura nei giorni feriali di farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Apertura dei luoghi di culto se viene rispettato il metro di distanza tra i fedeli.

Ricorso per i dipendenti pubblici e privati al congedo ordinario o alle ferie, oppure autorizzazione al “lavoro agile” per via telematica.

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