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Donetti: «Se fossi il sindaco venderei l’Ex Burgo a un euro»

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La minoranza dopo il sopralluogo all’edificio. «Tra gli altri lavori necessari, il tetto è da rifare. Peccato che dell’ultimo piano sia proprietaria una società fallita»

«Se fossi il sindaco cosa ne farei dell’ex Burgo? Lo metterei in vendita ad un euro». L’affermazione provocatoria proviene dal capogruppo di minoranza di Romagnano Alessandro Donetti a proposito dell’edificio acquistato dal Comune ormai otto fa e mai utilizzato. Occasione per parlare dello stabile situato nell’area dell’ex cartiera è stato il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi da Donetti, Elena Scolari, Federico Brugo, col sindaco Cristina Baraggioni , l’assessore Giancarlo Medina e il consigliere Monica Felappi. Come tutte le questioni che attendono una soluzione, l’ex Burgo periodicamente torna alla ribalta. Anche perché Romagnano di soldi ne ha spesi parecchi, 450mila euro per l’acquisizione, ai quali occorrerebbe aggiungere quelli necessari per la ristrutturazione. Perché lo stabile è tutt’altro che pronto per uso. Secondo Donetti si tratterebbe di «un immobile fatiscente, i cui costi di ripristino sono insostenibili. Il piano interrato è per due terzi allagato, ci sono macerie e puntelli ovunque».

C’è poi la questione legata all’ultimo piano, di proprietà di una società, non valsesiana, in liquidazione. «Il tetto è totalmente da rifare – afferma Donetti – Il problema è che l’ultimo piano è di proprietà di una società fallita, alla quale chiedere un risarcimento sarebbe buttare via altri soldi. Di acquisire il piano nemmeno a parlarne, visto che il Comune si accollerebbe un danno erariale pari a circa un milione di euro, derivato appunto dal fallimento. Certo, una situazione non facile. Se poi ci mettiamo che nessun impianto è funzionante, e che esiste un piano ammezzato costruito senza i permessi, l’ex Burgo si rivela un vero e proprio buco nero mangiasoldi, che non ci sentiamo di prendere in considerazione come immobile da rivalutare, soprattutto vendendo l’ex Arcobaleno».

Il Comune infatti intende ristrutturare l’ex Burgo, per adibirne una parte a parcheggio, utilizzando i proventi della vendita dell’ex centro Arcobaleno; un’operazione che per ora non è andata in porto a causa della mancanza di acquirenti.
«Sarebbe un errore vendere il centro Arcobaleno, che con un investimento modesto potrebbe essere riutilizzato. Per l’ex Burgo invece non basterebbe un milione di euro. E’ stato un passo falso comprarlo e ora sarebbe una cavolata rimetterlo in sesto. Fossimo noi gli amministratori chiederemmo scusa ai cittadini per il grave errore e per sbarazzarcene indiremmo una gara di beneficenza». La minoranza aveva anche ipotizzato la nullità dell’atto di compravendita, «un’ipotesi che stiamo verificando».

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