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Ecco chi comanda i vigili urbani da Prato Sesia a Sizzano

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Il borgomanerese Massimiliano Ciceri alla guida della convenzione fra i Comuni della bassa Valsesia

Da qualche giorno Prato, Romagnano, Ghemme e Sizzano hanno un nuovo comandante di polizia locale. Borgomanerese, 55 anni, Massimiliano Ciceri è entrato nei vigili urbani nel 1993, ha lavorato a Varallo Pombia e Castelletto Ticino ed è tutt’ora responsabile per Pombia e Divignano. In precedenza è stato un ufficiale dell’esercito. Attualmente, la convenzione conta sette agenti in servizio, che si suddividono in turni da tre. «Lo staff lavora molto bene – osserva il nuovo comandante – è formato da persone con molta esperienza, su cui si può fare affidamento».

Gli obiettivi per il futuro? «Innanzitutto, occorre confrontarsi con le amministrazioni per capire quali siano le priorità – spiega – al momento, stiamo parlando di videosorveglianza: gli atti vandalici rappresentano sempre un costo per le amministrazioni e le telecamere potrebbero permettere di risalire ai responsabili, nonché funzionare da deterrente per la prevenzione di atti di questo genere».

Un’altra forma di sorveglianza che Ciceri reputa particolarmente utile è il controllo degli accessi nei paesi: «Si tratta di posizionare degli impianti in grado di leggere le targhe – illustra il commissario – è un’attività molto utile perché permette di aiutare le forze dell’ordine o la magistratura. C’è la possibilità di inserire determinate targhe, per esempio di veicoli rubati o sospetti, in delle “liste nere”, così che il sistema dia un avviso nel caso transitino. Il tutto si può poi abbinare ai controlli per la revisione e l’assicurazione». Naturalmente, l’adozione di questi sistemi non rischia di trasformarsi in un “Grande fratello”: «Le immagini rimangono a disposizione per un periodo limitato di tempo e non si “spia” il cittadino: la privacy è regolamentata» precisa Ciceri. Tecnologie utili, ma anche costose: è da vedere, dunque, se i Comuni hanno la possibilità di adottarle.

Un’altra idea che il nuovo commissario intende proporre riguarda i lavori di pubblica utilità. Per alcuni tipi di violazione della legge, come determinati casi di guida in stato di ebbrezza, è infatti possibile commutare le sanzioni in ore di lavoro, da svolgere per gli enti locali. I Comuni potrebbero dunque offrire questa possibilità. «Fra le violazioni gravi, la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti rappresenta un fenomeno più diffuso di quanto si pensi» osserva Ciceri.

Fra le infrazioni meno gravi, invece, sono ancora diffuse le soste vietate e, soprattutto, l’uso del cellulare alla guida: «Questa è una pratica che purtroppo non si riesce a estirpare – racconta – anche l’uso delle cinture di sicurezza non è sempre rispettato: rispetto a dieci anni fa, le infrazioni di questo tipo sono in calo, forse anche per una maggiore presa di coscienza, ma si registrano ancora. Rileviamo poi varie mancanze di revisione, ma di solito questo tipo di irregolarità avviene per dimenticanza. Sono pochi, invece, fortunatamente, i veicoli che circolano senza copertura assicurativa. Si rilevano poi vari casi di guida pericolosa, per esempio non adeguando la velocità alle condizioni della strada. Noto spesso irregolarità anche nelle rotonde».

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