Attualità
Emergenza Coronavirus: il gruppo sanitario Habilita si riorganizza
In piena emergenza Coronavirus tutte le strutture del gruppo sanitario Habilita si sono riorganizzate nella loro attività quotidiana per contenere in modo efficace la diffusione dei contagi e, allo stesso modo, di garantire la qualità delle cure a tutti gli ospiti presenti nelle sue strutture di degenza. In particolare in Piemonte, in Habilita Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese (No) è stato attivato un reparto per accogliere in via esclusiva pazienti Covid-19 positivi provenienti dagli ospedali del territorio riducendo così il carico di lavoro delle strutture pubbliche dedicate all’emergenza e alle cure di alta intensità. Il direttore de I Cedri, Federico Barbero, spiega in che modo è stato avviato l’iter. “È stato effettuato un sopralluogo di verifica lo scorso venerdì 20 marzo dai rappresentanti della Commissione di Vigilanza dell’ASL di Novara e dell’A.R.P.A., ente tecnicamente accreditante, per la certificazione nel rispetto dei requisiti minimi nella gestione dei pazienti Covid-19. Visto l’esito positivo dei controlli nella struttura – prosegue il Dott. Barbero – abbiamo siglato un contratto con l’ASL per aprire un reparto di 18 posti letto dedicati alla cura e all’assistenza di pazienti Covid-19 positivi o sospetti tali (che vengono gestiti con le medesime modalità) in via di risoluzione o con sintomi lievi che necessitano di assistenza medica e di supporto assistenziale.
Verranno condivisi i protocolli terapeutici delle strutture sanitarie che ci invieranno i pazienti, dagli ospedali pubblici del territorio, quali: l’Azienda Ospedaliera Maggiore di Novara e l’Ospedale Ss. Trinità di Borgomanero”.
Come si è organizzata la sede di Fara Novarese per accogliere i pazienti affetti da Covid-19?
“Per affrontare l’emergenza, la struttura si è organizzata predisponendo un reparto con criteri di isolamento totale e creando percorsi speciali volti a garantire la tutela dei lavoratori. Abbiamo quindi allestito delle “zone filtro” che separano le “zone pulite” da quelle contaminate”, oltre ad una formazione e addestramento specifico del personale e una dotazione di attrezzature e dispositivi idonei a trattare la tipologia di pazienti afferenti.
Attualmente quali altri servizi sono attivi a I Cedri?
“La struttura rimane attiva per quanto riguarda il Nucleo Stati Vegetativi (23 posti letto); le attività elettive dirette de I Cedri, invece, come le attività ambulatoriali e quelle chirurgiche sono attualmente sospese per adesione alla Circolare del Ministero della salute del 16 marzo 2020. È infatti necessario avere a disposizione tutto l’organico di cui disponiamo. Nella struttura, inoltre, ai fini di decongestionare le strutture pubbliche si è attivato anche un percorso di ricovero per pazienti non Covid-19 che vengono trasferiti dagli ospedali pubblici. Resta inoltre attiva l’emergenza OTI (Ossigeno terapia iperbarica) che viene garantita h24”.
Quante persone della struttura saranno dirottate nella gestione dei pazienti affetti da Covid-19?
“A disposizione di questi pazienti ci saranno tutti i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario della struttura non impegnato con i pazienti in Stato Vegetativo e i pazienti non Covid-19. A questo proposito il lavoro di selezione della Direzione Sanitaria è stato semplificato dal grande senso di responsabilità di tutto il personale sanitario che si è reso immediatamente disponibile ad accogliere questa importante sfida. Il reparto è attivo già dalla settimana in corso”.
Al Dr. Fabio Fornara, responsabile del servizio di Anestesia e Rianimazione de I Cedri abbiamo chiesto che tipo di assistenza verrà fornita ai pazienti che verranno ricoverati in struttura.
“Noi ci faremo carico di pazienti in fase di guarigione, dimessi da terapie intensive o pazienti che hanno avuto solamente sintomi lievi (simil-influenzale). Forniremo un’assistenza respiratoria con ossigeno, se necessario, e con tutte le terapie mediche per le varie patologie pregresse correlate.
Parlo, ad esempio, di pazienti cardiopatici, con insufficienza renale, e così via. Garantiamo quindi tutti i giorni la presenza di un anestesista e di un internista che lavoreranno in stretta collaborazione per la gestione dei pazienti. A I Cedri non è presente una terapia intensiva, quindi noi potremo effettuare un assistenza respiratoria di tipo invasivo. Quindi, riassumendo, forniremo un’assistenza generale correlata alle patologie pregresse del paziente e un’assistenza respiratoria non invasiva”.
Com’è la situazione legata ai dispositivi di protezione individuale?
“La Casa di Cura I Cedri si è adeguata alle più stringenti linee guida pubblicate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e recepite dall’ISS (Istituto Superiore della Sanità pubblica) sia per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale in dotazione ai lavoratori che per ciò che concerne le protezioni da fornire ai pazienti. Per fare questo la struttura è entrata nell’elenco dei Covid Hospital dell’Unità di crisi della Regione Piemonte. Habilita ha quindi avviato un rapporto funzionale con l’ASL di Novara e con l’Unità di Crisi Regione Piemonte”.
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