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Fondazione Buonanno per i cittadini che non ce la fanno più

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A lanciarla sono i familiari del sindaco e uomo politico scomparso l’anno scorso. Si è partiti vendendo le felpe con lo stemma del Piemonte e la scritta ”Viva la Valsesia”

Una fondazione che porta il nome di Gianluca Buonanno destinata a tutti coloro che stanno attraversando un periodo di difficoltà. «E sono tantissimi», dice Emanuela Buonanno, sorella del primo cittadino scomparso nel giugno del 2016 in un incidente d’auto. Ed è proprio il vicesindaco borgosesiano, che, insieme al fratello Fabio Buonanno, al marito Enrico Barbaglia e alla mamma Lina Mazzone, ha pensato di creare una fondazione che portasse il nome dell’amministratore e politico, incentrata sua una delle problematiche che più stavano a cuore al sindaco borgosesiano: dare una mano a chi ha bisogno.La fondazione “Buonanno w la Valsesia” è recentissima; è nata ufficialmente infatti solo qualche giorno fa. «Ma abbiamo già ricevuto tantissimi messaggi di ringraziamento per quanto abbiamo avviato e per quello che intendiamo fare. Abbiamo già esaurito una cinquantina di felpe con la firma di Gianluca, che inizialmente avevamo messo a disposizione, tanto che, vista la richiesta, dovremo rifarle».

Le felpe sono la riedizione di quelle che aveva fatto fare Buonanno, con lo stemma del Piemonte davanti e su una manica, mentre sul retro è riportata la scritta “Viva la Valsesia” con la firma del sindaco. Ogni felpa costa 49 euro e si può ordinare tramite la pagina Facebook della Fondazione. «Con mio marito abbiamo lavorato notte e giorno – prosegue Emanuela Buonanno – per rispondere alle telefonate e alle richieste di questi giorni». Tantissime le richieste di aiuto. «Anche se a volte basta una parola, ci sono tanti borgosesiani e valsesiani che fanno fatica ad andare avanti e che hanno bisogno di essere aiutati. Per questo lo scopo della fondazione è di raccogliere fondi da destinare a progetti che possano dare una mano a queste persone».

«Le occasioni che richiederebbero un intervento per aiutare i concittadini e i valsesiani a tirarsi fuori da momenti difficili sono moltissime, molte più di quanto si possa immaginare, e trovare i soldi per far fronte a queste emergenze è sempre più difficile. I fondi per alimentare la fondazione verranno raccolti attraverso iniziative di vario genere e naturalmente attraverso donazioni private che potranno essere nominative o anonime ma sempre tracciabili per coloro che hanno contribuito. Tutti i contributi verranno registrati e pubblicati online e tutte le iniziative supportate dalla fondazione saranno documentate e verificabili. La totalità di quanto raccolto andrà a favore dei cittadini, senza spese di gestione».

Per ora chi volesse mettersi in contatto con la Fondazione lo può fare attraverso Facebook, «ma presto ci organizzeremo in modo più strutturato». Tanti i progetti che si stanno pensando nell’ambito della Fondazione destinati a dare una risposta pratica in un momento di crisi come quello attuale, «li stiamo mettendo ancora a punto – dice il vice sindaco – dopo Natale e con l’inizio del prossimo anno sicuramente se ne potrà parlare».

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