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Fusione Gattinara-Lenta: referendum domenica 8 maggio
Fusione Gattinara-Lenta: referendum domenica 8 maggio. I cittadini sono chiamati a decidere sulla fusione dei due comuni
Gattinara-Lenta: referendum 8 maggio
Il progetto di fusione tra Lenta e Gattinara non è stato di certo dimenticato. Proprio ieri è arrivata la comunicazione ufficiale da parte della prefettura che il referendum consultivo si farà. Era in programma nel novembre 2020, ma a causa del Covid venne sospeso. L’iter ora si è rimesso in moto. Il referendum consultivo per l’istituzione del Comune di Gattinara tramite fusione degli attuali Comuni di Gattinara e Lenta è in programma per domenica 8 maggio. Così recita la comunicazione giunta dalla prefettura.
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Il progetto di fusione è stato anche al centro dell’ultima campagna elettorale di Gattinara con diversi candidati che si erano detti contrari. Ora, con quasi un anno e mezzo di distanza, la macchina della fusione riparte per portare a termine il progetto. «La Regione ha ripreso l’iter che deve comunque concludersi con un referendum – spiega l’attuale vice sindaco di Gattinara Daniele Baglione e prima sindaco promotore del progetto -. In un anno e mezzo però è cambiato il mondo».
A spingere le amministrazioni di Gattinara e Lenta a sostenere la fusione erano stati gli importanti contributi che sarebbero arrivati da parte del Ministero dell’Interno. Secondo le ultime tabelle se il percorso si fosse già completato il neonato Comune unico avrebbe ricevuto 1,1 milioni di euro di fondi aggiuntivi, pari a 11 milioni in dieci anni. Il clima attorno al progetto di unire Lenta con Gattinara è sempre stato parecchio caldo. Un tema che ha tenuto banco sulle pagine dei giornali, ma il confronto è stato sempre acceso anche durante i dibattiti organizzati.
L’opposizione al progetto in questi mesi, nonostante lo stop dell’iter, non si è mai fermata ben sapendo che prima o poi il percorso sarebbe ripartito.
Il gruppo “Non confondiamoci” che aveva avviato una raccolta firme con oltre 400 sottoscrizioni non ha perso occasione per ribadire il proprio “no” sapendo che prima o o poi il procedimento sarebbe ripreso. Anche in occasione dei grandi eventi come il passaggio della Gran Piemonte da Lenta non erano mancati i classici striscioni “No alla fusione”.
Ancora in una delle ultime lettere il gruppo aveva sottolineato: «Lenta non ha alcun problema di bilancio, è un Comune ricco di proprietà e di possibilità di sviluppo, a partire dalla nostra zona industriale programmata tempo fa da amministrazioni precedenti, nel luogo dove sboccherà (chissà quando!) l’attesa Pedemontana. Riesce ad avere avanzo di amministrazione ed ha capacità ancora elevate di indebitamento, con la possibilità, essendo Comune piccolo sotto i 1000 abitanti, di ricevere finanziamenti pubblici a fondo perduto riservati ai comuni di analoghe dimensioni».
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Luca
5 Aprile 2022 at 22:04
“Non confondiamoci “ che rimarremo piccoli piccoli
Nanni Sassoni
6 Aprile 2022 at 12:41
Mi domando quale sia il senso di continuare ad avere minuscoli ed insignificanti comuni, sobborghi o poco più dei comuni limitrofi. A parte lo spreco di denaro pubblico nel mantenere in vita le relative amministrazioni, non ci sono altre ragioni. Andrebbe istituito per legge un numero minimo di abitanti, sotto il quale ogni comune andrebbe accorpato, facendo un bel po’ di pulizia.