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GALLERY: a Gattinara ricordato il bombardamento del 1944

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Nove persone persero la vita per una rappresaglia dell’esercito tedesco

Alla presenza di una settantina di persone, lo scofso fine settimana Gattinara ha ricordato le nove vittime del bombardamento nazifascista avvenuto 72 anni fa. L’iniziativa “20 giugno: per non dimenticare” è stata voluta dall’Anpi gattinarese con il coinvolgimento del Comune. «La ferocia di quella giornata fu figlia della rabbia e della sconfitta a cui i nazifascisti stavano per andare incontro – ha ricordato il presidente dell’Anpi di Gattinara, Franco Patriarca –; furono fatte cadere delle bombe sulla testa di persone inermi, come purtroppo capita ancora oggi in altre parti del mondo».

Alla messa nella chiesa di San Pietro ha fatto seguito la deposizione dei fiori sulle lapidi in ricordo dei morti: le sorelle Ines e Piera Patriarca, rispettivamente di 23 e 19 anni, lo studente Eder Pietrovecchio (20), la pensionata Quintina Gibellino (65) e Virginia Petterino (45), che persero la vita in via Cardinal Mercurino; i pensionati Silvino Paolotti (68 anni) e la moglie Celestina Perino di 66 anni, che morirono in corso Valsesia; l’agricoltore Giuseppe Camagna (38) con la figlia Lorenza, di soli quattro anni, uccisi dai nazifascisti in via Francesco Patriarca. Incerto il numero dei feriti, probabilmente una ventina.

Il 20 giugno 1944 era un martedì. Alle 8 la popolazione gattinarese subiva dal cielo una cruente rappresaglia da parte dei tedeschi: cinque Junkers Ju 87 (un tipo di bombardiere detto anche Stuka) sganciarono un numero imprecisato di bombe e mitragliarono il centro abitato ferendo a morte le nove persone ieri ricordate e provocando la distruzione della caserma dei carabinieri nonché ingenti danni all’asilo infantile, alla casa di riposo, all’area che circonda la chiesa parrocchiale e ad alcune case.

Gattinara era allora un luogo strategico per le comunicazioni tra partigiani e fascisti. Dopo un periodo di alternanza nel controllo del paese, domenica 18 si passò alle vie di fatto: alcuni partigiani della “Strisciante Musati” di Grignasco, giunti a Gattinara per recuperare un compagno ucciso dalla sua stessa pistola, accidentalmente cadutagli per un sobbalzo del camion di cui era alla guida, si scontrarono con i fascisti. La battaglia si allargò sino alle colline sopra la strada per Biella, quindi la lotta si fece aspra soprattutto tra la Madonna di Rado e la stazione. Alla sera i fascisti, ormai stremati, lasciarono Gattinara, mentre i resistenti furono festeggiati dalla popolazione. La vendetta si materializzò due giorni dopo, quando le cinque bombe effettivamente esplose fecero vivere alla città del vino la giornata più triste della sua storia.

(clicca su una foto qui sotto per guardare la gallery)

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