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GALLERY: Una giornata per dire no allo sfruttamento del Mastallone

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Sportivi, studiosi e appassionati  lo scorso fine settimana insieme per dire “no” allo sfruttamento del Mastallone

Hanno partecipato sportivi, studiosi e anche semplici appassionati al fine settimana di eventi dedicati alla tutela della Valsesia e in particolare del torrente Mastallone.
Domenica più di cinquanta canoisti si sono incontrati in Valsesia, a Varallo per effettuare una discesa in massa del torrente Mastallone e protestare contro la recente ondata di progetti idroelettrici che stanno per invadere la valle. La manifestazione è stata organizzata dal comitato per la tutela del Sesia e dei suoi affluenti e dal Comitato per la Salvaguardia della Val Mastallone.  Nella giornata di sabato invece, in occasione del World Fishing Migration Day, sono state svolte numerose attività di sensibilizzazione in Val Mastallone, mentre contemporaneamente nel comune di Campertogno si svolgeva una gara di kayak a cui hanno partecipato più di 50 atleti di livello internazionale. La giornata è culminata con un convegno al Palazzo D’Adda in Varallo riguardante i limiti dei progetti idroelettrici e con la proiezione del film-documentario “Damnation”.
«La Valsesia è uno degli ultimi, se non l’ultimo, sistema idrico di tale ampiezza con caratteristiche di naturalità ancora elevati dei suoi corsi d’acqua; inoltre questa valle ospita numerosi siti Natura 2000 – aree Sic e dal 2002 è stata tutelata dallo sfruttamento idroelettrico che ne avrebbe leso la naturalità a discapito dell’ambiente e del turismo fluviale, molto sviluppato e di grande rilievo economico – spiegano dal comitato ambientalista -. Purtroppo la tutela è stata recentemente indebolita».
I progetti mini-idroelettrici presentano un trade-off tra benefici e danni ambientali poco convincente. Aggiungono ancora dal comitato: «Producono poca energia e creano danni ambientali rilevanti, soprattutto in una valle con le caratteristiche della Valsesia, dalle alte potenzialità in termini di sviluppo turistico. Anche la convenienza economica di questi progetti risulta spesso dubbia, considerando anche l’assenza, nella grande maggioranza dei casi, di campagne di misura attendibili sulle portate dei torrenti». Il comitato osserva ancora: «Soltanto gli incentivi riescono a rendere “teoricamente” sostenibili questi piani economici, ma la domanda è: ha senso utilizzare il denaro dei consumatori per finanziari progetti aleatori e compromettenti per l’ambiente?».

Guarda qui sotto le immagini delle due giornate

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