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Gattinara, l’hospice compie 10 anni: appalto da 4,6 milioni per la gestione

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È scaduto il secondo contratto stipulato con la Fondazione Edo Tempia.

Si cerca una nuova gestione per l’hospice di Gattinara. Dopo dieci anni di attività della struttura, è scaduto il secondo contratto stipulato con la Fondazione Edo Tempia e l’Asl di Vercelli ha indetto un bando da 4,6 milioni di euro con cui si cercano nuovi gestori per la struttura al secondo piano dell’ospedale San Giovanni Battista.

Quello dell’hospice è un compito molto delicato: la struttura, infatti, accoglie le persone nei loro ultimi mesi di vita, per accompagnarle nel modo più confortevole possibile verso la fine e garantire loro la giusta qualità di vita fino all’ultimo momento. L’ingresso è riservato ai pazienti che non possono essere assistiti a domicilio.

Il futuro gestore dovrà farsi carico sia di tutto quello che accade nella struttura, sia dei servizi che vengono portati a domicilio (per lo più si tratta di cure palliative e assistenza psicologica).

A livello di personale, il gestore deve garantire quattro medici (due in struttura e due sul territorio), un infermiere presente 24 ore al giorno e sette giorni alla settimana, uno psicologo a tempo pieno, un fisioterapista e un collaboratore sanitario professionale.

Ogni paziente ha diritto ad almeno una visita giornaliera da parte del personale medico, pari a non meno di 17 minuti, oltre a reperibilità 24 ore su 24; almeno tre ore al giorno di assistenza infermieristica; almeno 90 minuti al giorno di assistenza tutelare; almeno 50 ore all’anno (in media) di supporto psicologico; almeno 9 minuti al giorno di fisioterapia. A questi si aggiunge poi il supporto di volontari, assistente sociale e assistente spirituale.

Il sindaco Daniele Baglione ha ribadito l’importanza della presenza di questa struttura: «L’hospice è un servizio fondamentale per il territorio perché da risposte alle famiglie che hanno una grossa problematica, fornendo accoglienza e assistenza adeguata a chi è in fine vita. E’ certamente positivo il fatto che ci sia la possibilità di proseguire per altri cinque anni, ma quando i servizi funzionano, come in questo caso, si certamente si potrà andare avanti anche oltre. Nei primi 10 anni di attività un ringraziamento speciale va fatto al Fondo Tempia e ai volontari che sono stati coinvolti, che vanno in struttura e danno sollievo a persone che ne hanno bisogno».

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