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Gattinara-Ucraina per portare materiale con la carovana della Croce rossa

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Gattinara-Ucraina al volante di un camion per portare aiuti all’Ucraina: è l’impegno del valsesiano Stefano Schena, volontario Cri.

Gattinara-Ucraina per portare aiuti

C’è anche un valsesiano a bordo di un convoglio umanitario della Croce rossa destinato a portare aiuti in Ucraina: Stefano Schena l’altra settimana si è unito alla missione solidale per portare aiuti alle popolazioni in difficoltà nell’Est Europa. Volontario della Cri di Gattinara da parecchi anni ormai, ha deciso di partire a bordo di un bilico carico di aiuti. «Da anni Stefano è parte del nostro sodalizio – evidenzia Franco Montà, presidente della Croce rossa di Gattinara –. L’altra settimana era stato diramato un appello ben preciso da parte del coordinamento nazionale della nostra associazione: si cercavano persone che se la sentissero di guidare autoarticolati per trasportare beni nell’area del conflitto. Essendo Stefano dotato delle adeguate patenti e abilitazioni, ha pensato di unirsi al gruppo. E’ partito martedì scorso con altre nove persone, provenienti da diverse parti di Italia, con quattro bilici e un’auto ed è arrivato venerdì in Ucraina. Del gruppo era l’unico valsesiano».

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Situazioni drammatiche

Il volontario ha visto situazioni difficili. «Siamo stati sempre in contatto con lui per sapere quali fossero le condizioni della spedizione e la situazione che stavano affrontando – prosegue Montà -. Ci raccontava di essere rimasto particolarmente colpito dagli innumerevoli profughi alle frontiere. Persone di tutte le età ai confini, carichi di tutto ciò che potevano portar con loro, erano in attesa di raggiungere altri paesi, confidando in futuri migliori». Insomma, una esperienza che sicuramente avrà segnato Schena. «Ci ha anche parlato della grande collaborazione con le Croci rosse ucraine, rumene e polacche a cui sono stati consegnati beni. Si è creata una grande macchina di solidarietà che sta aiutando molto, persone instancabili che continuano ad adoperarsi per il bene di chi sta affrontando una situazione difficile». Sono rimasti in Ucraina il minimo indispensabile per consegnare i beni, anche perché la tensione è alle stelle e i pericoli sono davvero molto elevati. «Noi – conclude Montà – non possiamo che essere orgogliosi di quanto ha fatto insieme ad altri componenti della Croce Rossa italiana».

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