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Ghemme, il caso della discarica arriva fino in Regione

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Accertata l’uscita di percolato dalle vasche dell’impianto

Per la discarica di Ghemme adesso si interpella anche la Regione. L’intricata vicenda sarà portata nei prossimi giorni all’attenzione dell’assessore Alberto Valmaggia, «per capire – afferma il consigliere regionale Pd Domenico Rossi – quale ruolo potrà avere la Regione nella gestione della messa in sicurezza del sito». Nei giorni scorsi era stata accertata dalla Forestale, dall’Arpa e dall’Asl la fuoriuscita di percolato dalle vasche dell’impianto. Si tratta di un liquido originato dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti e che può contenere sostanze inquinanti; la perdita è provocata dal fatto che le vasche di accumulo sono colme e al limite della capienza. Ma il sopralluogo ha evidenziato che ci sono anche infiltrazioni dalle pareti laterali.

Per evitare il pericolo inquinamento, nei giorni scorsi il sindaco di Ghemme Davide Temporelli ha firmato un’ordinanza, intimando alla Daneco, la ditta che gestisce l’impianto (attualmente sotto sequestro per un’altra vicenda) e al consorzio del Medio Novarese di provvedere alla messa in sicurezza del sito. Peccato che, da quanto riferito da più parti nel corso dell’assemblea del Consorzio Medio Novarese, la Daneco non avrebbe la copertura  finanziaria necessaria per affrontare la spesa. Così i 51 Comuni del Consorzio rischiano di pagare di tasca propria, cioè con i soldi dei contribuenti, sia la messa in sicurezza e la chiusura dell’impianto che la sua gestione “post mortem”. «E’ necessario – prosegue Rossi – approfondire la notizia secondo cui la seconda fideiussione di Daneco per la gestione della discarica nel periodo che segue alla chiusura del sito non sia adeguatamente coperta. Sarebbe un fatto gravissimo che rischia di scaricare sulla collettività il costo dei danni ambientali».

Come accennato, il problema Daneco è stato discusso durante l’assemblea dei sindaci del Consorzio che si è svolta a Borgomanero. I primi cittadini si sono trovati ad affrontare la questione della discarica di Ghemme. Enrico Fasoli, presidente del Consorzio, ha ricordato che negli ultimi mesi ha inviato alla società Daneco una quarantina di solleciti: «L’impianto è sotto sequestro – ha detto – ma deve essere effettuata la manutenzione e questo è compito preciso di Daneco. La terza vasca doveva essere chiusa il 14 luglio e così non è stato. Tutte ragioni per cui intendiamo adire le vie legali nei confronti della società. C’è poi il problema delle fideiussioni: per la prima, di un milione e 200 mila euro, che dovrebbe servire per chiudere la discarica, è già stata chiesta l’escussione ma Daneco ha impugnato il provvedimento al Tar. C’è poi la seconda garanzia da dieci milioni di euro che deve servire per i trent’anni di gestione della discarica dopo la sua chiusura: si è accertato che la fideiussione manca della adeguata copertura, per cui non possiamo ritenerla valida».

«Sulla chiusura del sito – aggiunge Rossi – si sono susseguiti progetti e programmi, l’ultimo risale al maggio 2012 quando l’allora Presidente della Provincia e del Consorzio rifiuti medio novarese, Diego Sozzani, fissava in 28 mesi i tempi di chiusura. Percorso che non ha avuto buon esito e ha portato nel 2014 ad una revisione del cronoprogramma da parte della Provincia: nulla da allora è cambiato, le procedure di capping restano un miraggio. Sto valutando di procedere, con la presidente della Commissione ambiente Silvana Accossato, ad un’audizione dei soggetti interessati dalle procedure di chiusura e bonifica».

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