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Giudici di pace, settimana di sciopero

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La protesta contro il testo del ddl di riforma organica della magistratura onoraria. L’astensione dall’attività giudiziaria fa slittare tutte le udienze calendarizzate per questa settimana.

Scioperano, da oggi a venerdì, i giudici di pace. La protesta contro il testo del disegno di legge di riforma organica della magistratura onoraria cui la magistratura di pace appartiene con equivalenti poteri e funzioni. L’astensione dall’attività giudiziaria fa slittare tutte le udienze calendarizzate per questa settimana.

 “I palazzi di giustizia si reggono anche grazie a una gran mole di lavoro che quotidianamente svolgono i giudici di pace – dice Lina Longhi, giudice di pace presso il tribunale di Varallo –.  Nel nostro contesto trattiamo annualmente 250 procedimenti civili e circa 100 procedimenti penali. Negli anni passati siamo arrivati a far fronte a 700 procedimenti civili e 300 penali, ma anche la giustizia risente della crisi: meno soldi, meno cause. Con l’introduzione dei contributi unificati far valere i propri diritti è diventato antieconomico sebbene la magistratura di pace garantisca una durata media dei processi ben inferiore a un anno”. Tempi che fanno della categoria l’unico esempio virtuoso nel panorama della giustizia italiana.

“Le richieste avanzate per ottenere un miglior inquadramento del settore e adeguate garanzie per il futuro sono state disattese – sottolinea Longhi –. Il ddl nega la natura giurisdizionale della nostra attività pur affidandoci nuove competenze in materie delicate come condominio, diritti reali, successioni, volontaria giurisdizione, espropriazioni mobiliari. Il progetto di riforma mira a creare una figura di magistrato dequalificato, privo di garanzie costituzionali e gerarchicamente subordinato al Presidente e agli altri organi giudiziari di Tribunale”.

 

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