Attualità
Grignasco resta il mistero sulla centralina al Faro della Libertà
Grignasco resta il mistero sulla cabina apparsa a fianco del monumento per i caduti: pare che nessuno, né enti né la proprietà, conosca la provenienza.
Grignasco resta il mistero
Una centralina posizionata vicino al Faro dei Caduti ad Ara: una scelta che ha fatto discutere. E ora si cerca di capire meglio la situazione. Nei giorni scorsi è stata installata da una ditta che opera nel settore della telefonia una cabina proprio a fianco dello storico monumento dedicato ai Caduti per la Libertà presente nella frazione grignaschese. «Un po’ di tempo fa – spiega il sindaco Katia Bui – una ditta aveva chiesto di potenziare la linea di comunicazione e aveva fatto sapere che il posto prescelto sarebbe stato Ara. Il nostro ufficio tecnico aveva risposto che sarebbe stato necessario fare tutte le dovute richieste a enti e proprietari. Ricordiamo che l’opera è stata realizzata non solo su terreno privato ma anche in area protetta dal momento che Ara è all’interno del parco del Fenera. Noi poi non abbiamo più saputo nulla della questione, sino a pochi giorni fa quando è emersa la presenza di questa cabina, tra l’altro anche tinteggiata di verde».
La celebrazione
Ma strabiliante è anche un altro aspetto. «Lo scorso 25 aprile in occasione della festa della Liberazione – prosegue il primo cittadino – mi recai al monumento per portare un omaggio floreale, come fatto in altri punti del nostro paese e questo cabinotto non c’era. Ora siamo a luglio ed emerge una sorpresa poco carina».Un altro ente è stato coinvolto nella delicata questione. «L’Unione montana si occupa della gestione del Faro, rammento che il terreno è di un privato – commenta Pier Luigi Prino, presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia –. Noi non siamo stati contattati al riguardo e non abbiamo dato nessuna autorizzazione a posizionare questa centralina. E aggiungo anche che la notizia l’abbiamo recepita dai giornali altrimenti non saremmo stati a conoscenza della vicenda. Ora partiranno le indagini per fare chiarezza su quanto è accaduto».
Il monumento
Particolarmente colpita dalla situazione è la sezione Anpi di Grignasco. «Siamo davvero esterrefatti da quanto è stato fatto – commenta la presidente Lilla Fiorito -. Il Faro è un monumento simbolo per ricordare coloro che hanno perso la vita in circostanze micidiali. Vedere un ripetitore del genere installato senza chiedere il consenso a nessuno è ancor più grave. Senza contare anche il fatto che si è tentato di mimetizzare la cabina tinteggiandola di verde, cosa che invece la fa emergere in maniera ancor più evidente. Ci auguriamo che presto si riesca a far chiarezza».
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